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Il caso Salah deve far riflettereTUTTO mercato WEB
Oggi alle 06:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Il caso Salah deve far riflettere

L’Inter, in quel di San Siro, ha affrontato e perso (rigore discutibilissimo) con il Liverpool di Allison, van Dijk, Jones, Salah… ah no, niente Momo. Infortunato? No, affatto. Il fuoriclasse egiziano non è stato convocato perché ha sbottato contro il tecnico Slot. Stanco di finire in panchina (45’ totali nelle ultime tre gare giocate dai Reds), Salah ha perso le staffe, attaccando direttamente il suo allenatore reo, a suo dire, di averlo “dimenticato”. Non è la prima volta che il quattro volte capocannoniere della Premier League ha perso le staffe (in passato ha litigato anche con Klopp) ma, certamente, questa volta è andato decisamente oltre le righe. “Sembra che il club mi abbia scaricato. È così che mi sento. Credo sia chiaro che qualcuno volesse scaricarmi addosso tutta la colpa”, le sue chiare parole. Insomma, Momo non ci sta a fare da capo espiatorio. Se il Liverpool non ingrana, la colpa non è (solo) sua. Non appena le dichiarazioni dell’ex attaccante di Fiorentina e Roma sono diventate pubbliche, tutti si sono chiesti dove potrebbe andare ora Salah. La Saudi Pro League lo corteggia da tanto e può garantirgli una vagonata di milioni. Tuttavia, prima di pensare a dove giocherà Salah mi sono chiesto i motivi che hanno portato a questa frattura. Magari la situazione è come la descrive l’egiziano o, forse, dietro a tutto c’è il Liverpool. Ok, seguitemi in questo discorso (un po’ folle, lo so). Salah ha compiuto 33 anni e guadagna circa 10 milioni (netti) a stagione. Ha un contratto garantito con i Reds fino al 2027 (tra l’altro rinnovato lo scorso aprile). Il club inglese, in estate, ha investito quasi 500 milioni di euro nel mercato per portarsi a casa i vari Isak (26 anni) e Ekitike (23 anni). Magari il Liverpool sta solo “forzando” il giocatore ad andarsene per dare spazio ai nuovi acquisti. Salah è un fenomeno ma, si sa, in Premier League, quando si raggiunge una certa età si è considerati “fuori tempo massimo”. Si pensi a De Bruyne, “scaricato” dal Manchester City a… 33 anni. Come se non bastasse, ad uno come Salah non puoi chiedere determinati sacrifici: Etikite non ha problemi a rientrare, l’egiziano lo fa ma sicuramente con meno intensità e voglia. Forse metterlo in panchina era il modo più veloce per farlo sbottare (conoscendone il carattere) e portarlo ad una separazione che, al momento, sembra inevitabile. Ragionamento contorto? Può darsi ma, alla fine, nel calcio di oggi non mi stupisco più di nulla. Ovviamente, non sapremo mai il perché di tutto questo. Resta l’amarezza di sentire Salah dire che ha convocato la famiglia per assistere alla partita con il Brighton perché potrebbe essere l’ultima in maglia Reds. Un finale indecoroso per uno che, in nove stagioni a Liverpool, è stato una meraviglia assoluta.