L'Haaland mancato del Milan è il pericolo numero uno della Juve in Champions
L'esplosione di Erling Braut Haaland creò da subito, come normale, una profonda attenzione sui calciatori norvegesi. La voglia di prendere ognuno il suo vichingo, pronto a diventar grande, a diventare la propria icona presente e futuro. Ci provò pure il Milan, con Jens Petter Hauge, ma la ciambella non venne col buco fino in fondo. I rossoneri lo prendono a 5 milioni di euro nell'ottobre del 2020, cinque anni di contratto, la voglia di avere uno straordinario talento da crescere e far esplodere in casa. Così non sarà.
Gioca poco, segna in tutta la sua vventura due gol, una a ottobre e una ad aprile, una in Europa League e una in Serie A, contro Celtic Glasgow e Sampdoria. Non solo: l'arrivo a gennaio di Mario Mandzukic lo porta a venir pure escluso dalla fase finale europea. La storia milanese di Hauge, oggi avversario in Champions League della Juventus, finisce presto. Agosto 2021, va all'Eintracht Francoforte in prestito con obbligo di riscatto. Vince pure l'Europa League subentrando nella finale vinta contro i Glasgow Rangers, ma non incide come sperato. Va in prestito al Gent, anche qui non lascia tracce così torna in Germania. Casa dolce casa, però. Hauge torna nella casa che l'ha lanciato, il Bodo: a gennaio 2024 in prestito con diritto di riscatto esercitato un anno più tardi. Profeta in patria, arriva anche il primo gol in Nazionale.
Il ritorno è di quelli col botto. 63 presenze, 20 gol e 11 assist in appena un anno e mezzo. Numeri da leader assoluto che stanno trascinando il Bodo verso un altro titolo e una storica fase a gironi europea. Il cerchio si è chiuso, e che chiusura. La Juventus è avvisata. Non sarà stato l'Haaland del Milan, ma Jens Petter Hauge è sempre un signor talento.
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