
Lazio, tra mercato, parole e infortuni: il confronto Sarri-Fabiani
Tanti temi sul tavolo e la volontà di andare avanti. C’è bisogno di un dialogo continuo in casa Lazio e in questa settimana il direttore sportivo Angelo Fabiani e il tecnico Maurizio Sarri vogliono stabilire le linee guide per presente e futuro. In attesa di avere conferme su un mercato di gennaio che sarà a costo zero, con le dichiarazioni delle ultime settimane il Comandante ha fatto capire di voler essere lui a prendere le decisioni. Lo farà sicuramente sul fronte uscite, dove nulla si farà senza la sua approvazione. Dall’incedibilità di Basic alle dichiarazioni sulle “prese in giro” (da parafrasare), Sarri ha lasciato intendere tutta la sua volontà di avere le redini del progetto. C’è poi lo studio dei giovani fatto per un anno intero di cui il tecnico aveva parlato in estate, prima di sapere che non ci sarebbe stata la possibilità di fare mercato. Giovani che dovranno essere la base del nuovo progetto e che potrebbero essere i protagonisti già nel mercato di gennaio.
Lazio, le parole che non sono piaciute a Formello
Che Maurizio Sarri non sia un allenatore da 0-0 nelle dichiarazioni è risaputo, ma alcune uscite del Comandante non sono particolarmente piaciute alla società. Passino le lamentele sul mercato estivo, passi la valutazione diversa della rosa, che per la società rimane di livello europeo, le critiche e le “prese in giro” non sono state gradite. C’è un’evidente differenza di vedute su quelle che sono le potenzialità di questa rosa, Sarri sta cercando di far capire soprattutto al presidente che in questo momento non si può parlare di una Lazio da Europa. L’obiettivo della società però è quello e bisognerà trovare un giusto equilibrio, magari proprio con i confronti a Formello che sono continui nelle ultime settimane. Poi c’è il tema infortuni, con Sarri che ha fatto riferimento ai problemi dei campi di Formello. Qualcuno parla di problemi nella preparazione, ma difficilmente si spiegano così tanti ko muscolari in periodi che poco hanno a che fare con la preparazione. Un’ecatombe simile ad agosto poteva significare un sovraccarico in fase di preparazione. La situazione invece è ben diversa e anche qui ha poco a che fare con aspetti tecnici o tattici.
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