
Una strage. Le colpe di Nazionali, Milan e giocatori. Ecco a chi si aggrappa Allegri...
Settimana incredibile per la serie di brutte notizie arrivate dalle varie Nazionali: è stata una sosta tremenda.
Il Milan ha perso 2 dei giocatori più importanti di questo inizio stagione. Per rendimento i migliori sono stati Modric, Pulisic, Saelemaekers e Rabiot: saltati 2 su 4, con fortunatamente scongiurato almeno l'allarme sul belga. Andiamo con ordine.
Il Club fa sapere di essere irritato per la gestione di 'Capitan America' da parte del Ct Pochettino: giusto, ma lamentarsi dopo serve a poco o a nulla. Viste le condizioni non ottimali, considerata la caviglia gonfia, sarebbe stata cosa buona e giusta intervenire alla vigilia, chiedendo di non rischiare il giocatore in un'amichevole (che poi la sfortuna ha voluto si facesse male in un altro punto).
Capitolo Rabiot: la vicenda, se possibile, è ancor più grottesca. Il francese gioca venerdì 10, all'intervallo viene massaggiato al polpaccio, rientra e gioca 20 minuti. Domenica 12 Deschamps annuncia che il centrocampista non si è allenato a causa di una botta. Lunedì 13 va in panchina con quella che, si saprà soltanto poi, è una lesione al polpaccio. Assurdo che Ct e staff medico abbiano sottovalutato il campanello di allarme in una zona tra l'altro molto delicata. Ma anche il giocatore ha le sue responsabilità: se hai dolore chiedi di tornare a Milano e non accetti di andare in panchina, col rischio anche di scendere in campo. Davvero assurdo. Anche in questo caso, probabilmente anche la dirigenza avrebbe dovuto essere più vigile. Il risultato è che il Milan ha un doppio danno considerevole. Anche per questo la sfida di stasera contro la Fiorentina è tutt'altro che facile e scontata, nonostante la classifica dei viola potrebbe dire il contrario.
Senza Rabiot, Allegri si deve aggrappare a Loftus-Cheek e a Ricci, che in carriera ha giocato anche da mezzala. Senza Pulisic mancano sulla carta diversi gol là davanti: e allora la speranza è che gli altri non lo facciano rimpiangere. Bene che Gimenez abbia migliorato la qualità delle performance e che giochi per la squadra: ma ora deve segnare. Nkunku dovrà, superato il problema all'alluce, far vedere di che pasta è fatto e dimostrare che è all'altezza della situazione.
Ma chi deve prendere per mano la squadra e, in attacco, trascinarla è Leao. Ora per lui è il momento della verità: sulla possibilità di fare il centravanti e sulla voglia di svoltare una volta per tutte. Dalle risposte di questi 3 dipenderà molto del prossimo mese del Milan in campionato.







