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La vittoria di Allegri, la vittoria dei tifosi. Ah, Pulisic come mi ha ricordato Marco van BastenTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

La vittoria di Allegri, la vittoria dei tifosi. Ah, Pulisic come mi ha ricordato Marco van Basten

Mentre scrivo, ho messo sul telefonino la musica di Paul Hardcastle, per meglio ispirarmi. Eh sì, devo proprio trovare gli spunti più aulici per descrivere quel gol di Marco Van Basten e la rete, a Torino, di Christian Pulisic. Troppo belle, troppo morbide, troppo romantiche, troppo simili. Ho scelto due canzoni. La prima si intitola “Sunshine”, perché rivedere i due gol è un raggio di sole nell’anima. La seconda è “Forever Dreamin’”, perché quei due gol rimarranno per sempre nel cuore degli appassionati di calcio, come sogni che si sono realizzati.

Il Cigno di Utrecht” riceve la palla da destra. La sfera sbarazzina sembra guardarlo. “Me la dai una carezza?” Marco la guarda sorridendo. Lei sembra accovacciarsi accanto alla caviglia. Lui le dà un buffetto, la ferma, poi, con un tocco morbido come talco, la saluta, mentre il tiro si infila alla destra di Savorani. I tifosi dell’Adriatico di Pescara, in quel giorno caldo di settembre del 1992, si fermano un attimo estasiati, increduli, emozionati, per alzare poi le loro bandiere rossonere.

Notizia: sembra che lo stop di Van Basten sia esposto al Museo Guggenheim.

Il Miele della Pennsylvania” riceve da sinistra il passaggio di Saelemaekers. Il suo controllo è altrettanto delicato. Pulisic accarezza la palla già felice. Infine, soavemente, la mette alle spalle del portiere, con tocco morbido come cachemire, salutandola con un “See you later”.

Poi corre verso la sua Curva, che lo aspetta per l’abbraccio a un Campione forse troppo sottovalutato. Uno dei giocatori più forti del campionato, che è entrato in campo, coraggiosamente, dopo due giorni di febbre. Uno dei Capitani senza fascia del Milan.

Il Milan vince a Torino, continua la sua marcia in testa alla classifica, anche se sempre poco considerato nei pronostici. Perché le altre sono più strutturate, hanno la rosa più larga, giocano meglio e bla bla bla, bla bla bla. Sì, ma il Milan ha Massimiliano Allegri, che si continua a dire bravo nella gestione del gruppo. Troppo semplice, care amiche e cari amici, troppo semplice e limitativo. L’allenatore livornese sa leggere le partite come il glottologo e studioso William Jones, alla fine del ‘700, traduceva il Sanscrito. Con una mossa semplice, corregge e muta la posizione dei giocatori. Sa capire presto in quale zona del campo nascano le difficoltà. Insomma è un fuoriclasse, anche molto furbo. Continua a volare basso come un lodolaio, parlando di zona Champions League, ma a un terzo del campionato, il Milan non può più nascondersi. Con una media punti di 2,21, con 31 punti, nove più della scorsa stagione, uno in meno dell’arrembante Napoli di un anno fa, e sempre uno in meno rispetto a quello dello Scudetto ’22.

Un altro grande merito di Allegri è stato quello di far capire quanto dissennata fosse la scelta di giocare in Australia. Una volta ha detto: “Noi giocheremo dove ci dicono, ma a San Siro è meglio!”. Oggi è trapelata l’anticipazione che la trasferta a Perth sia saltata, come da me tante volte auspicato. In questo caso, si giocherebbe a San Siro, perché mai era stata contemplata la partita in campo neutro in Italia, o il 17 o il 24 febbraio. Importante che il Milan non sia stato costretto a sobbarcarsi un viaggio di 44 ore in pochi giorni, con un deleterio cambio di fuso e di temperature. Perché Massimiliano Allegri e i suoi Ragazzi vogliono giocarsi la stagione, curando ogni dettaglio, senza dare vantaggi agli avversari, che avrebbero riso di gusto e si sarebbero presentati in tanti all’aeroporto della Malpensa, nel giorno della partenza per Perth, augurandoci un molto ironico “Buon lungo viaggio”. Perché l’AC Milan è una società di calcio, che deve puntare a conquistare Scudetti e Coppe, come ricordò una volta, nel giorno della sua fondazione, Herbert Kilpin. Nonostante qualche tentativo, nulla è cambiato da allora e con Massimiliano Allegri, che in due giorni ha vinto due partite, tutto è possibile!