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Lang e Verschaeren: il Milan studia il colpo in Belgio. Chi sono i due obiettivi rossoneri
Il Milan continua a guardare in Belgio per rinforzarsi e i nomi caldi restano due: uno è quello di Noa Lang, scuola Ajax, esterno d'attacco del Club Bruges. L'altro è il trequartista dell'Anderlecht, Yari Verschaeren. Due obiettivi per la prossima stagione ma non è da escludere che Maldini e Massara possano provare la zampata già a gennaio.
Chi è Verschaeren
Yari Verschaeren pareva l'erede designato di Kevin de Bruyne ma poi s'è perso. O meglio è uscito dalle prime pagine dei giornali belgi, non ha fatto l'atteso salto di qualità e ancora aspetta l'occasione giusta per spiccare il volo. Perché le doti del trequartista ventenne dell'Anderlecht sono innate, pure, vere, cristalline. Nel salto coi grandi, però, ha pagato il gap fisico più che atletico. Uno splendido ragazzo al cospetto di uomini che lo hanno messo talvolta in difficoltà. Certo, gli infortuni, sempre sul finir dell'anno, non lo hanno aiutato: caviglie maledette, prima tre mesi tra 2019 e 2020, poi dallo scorso dicembre all'ultimo marzo. Verschaeren, il cui entourage ha di recente incontrato il Milan, che è stato seguito dall'Atalanta e che piace da tempo a molti e non solo in Italia, viaggia sul solco della tradizione dei talenti belgi. Non è De Bruyne e non lo sarà, troppo il gap fisico. Però la qualità che ha è quella dei predestinati: Nazionale Under 21, ama più l'assist che il gol. Già esordiente con Lukaku e compagni, l'Anderlecht vorrà tenerlo fino a fine stagione ma sin da adesso in molti si muovono per pianificare il futuro. E, magari, per far fare a Verschaeren il tanto atteso salto.
Chi è Noa Lang
Classe '99, arriva da una famiglia di sportivi e ha il football nel sangue. Olandese, origini del Suriname, storica colonia Orange che ha dato i natali a tanti talenti del calcio dei tulipani, ha iniziato la stagione in Belgio al top. Non solo per gli assist, quattro nelle prime cinque di campionato, non solo per il pari con il PSG e la vittoria con il Lipsia e per il gol nella Supercoppa belga vinta, finita 3-2. Lang ha giocato con una qualità talmente alta da lasciare molti a bocca aperta. Perché il percorso dell'esterno sinistro d'attacco non è stato verticale: dall'Ajax, quello al Bruges sembrava un passo indietro che anche il giovane talento non pareva disposto a fare. Il progetto tecnico che Verhaeghe ha messo sul tavolo del ragazzo, lo ha convinto a vestire il Blauw en Zwart. L'orso sul cuore, il blu e il nero sulla pelle, e un inizio straordinario dopo l'ultima stagione da protagonista assoluto. Numeri incredibili: nell'annata 2020/2021, Lang ha giocato 37 partite facendo 17 reti e sfornando 11 assist. Un impatto che ha convinto il Milan a considerarlo tra i primissimi nomi sull'agenda per il futuro.
Chi è Verschaeren
Yari Verschaeren pareva l'erede designato di Kevin de Bruyne ma poi s'è perso. O meglio è uscito dalle prime pagine dei giornali belgi, non ha fatto l'atteso salto di qualità e ancora aspetta l'occasione giusta per spiccare il volo. Perché le doti del trequartista ventenne dell'Anderlecht sono innate, pure, vere, cristalline. Nel salto coi grandi, però, ha pagato il gap fisico più che atletico. Uno splendido ragazzo al cospetto di uomini che lo hanno messo talvolta in difficoltà. Certo, gli infortuni, sempre sul finir dell'anno, non lo hanno aiutato: caviglie maledette, prima tre mesi tra 2019 e 2020, poi dallo scorso dicembre all'ultimo marzo. Verschaeren, il cui entourage ha di recente incontrato il Milan, che è stato seguito dall'Atalanta e che piace da tempo a molti e non solo in Italia, viaggia sul solco della tradizione dei talenti belgi. Non è De Bruyne e non lo sarà, troppo il gap fisico. Però la qualità che ha è quella dei predestinati: Nazionale Under 21, ama più l'assist che il gol. Già esordiente con Lukaku e compagni, l'Anderlecht vorrà tenerlo fino a fine stagione ma sin da adesso in molti si muovono per pianificare il futuro. E, magari, per far fare a Verschaeren il tanto atteso salto.
Chi è Noa Lang
Classe '99, arriva da una famiglia di sportivi e ha il football nel sangue. Olandese, origini del Suriname, storica colonia Orange che ha dato i natali a tanti talenti del calcio dei tulipani, ha iniziato la stagione in Belgio al top. Non solo per gli assist, quattro nelle prime cinque di campionato, non solo per il pari con il PSG e la vittoria con il Lipsia e per il gol nella Supercoppa belga vinta, finita 3-2. Lang ha giocato con una qualità talmente alta da lasciare molti a bocca aperta. Perché il percorso dell'esterno sinistro d'attacco non è stato verticale: dall'Ajax, quello al Bruges sembrava un passo indietro che anche il giovane talento non pareva disposto a fare. Il progetto tecnico che Verhaeghe ha messo sul tavolo del ragazzo, lo ha convinto a vestire il Blauw en Zwart. L'orso sul cuore, il blu e il nero sulla pelle, e un inizio straordinario dopo l'ultima stagione da protagonista assoluto. Numeri incredibili: nell'annata 2020/2021, Lang ha giocato 37 partite facendo 17 reti e sfornando 11 assist. Un impatto che ha convinto il Milan a considerarlo tra i primissimi nomi sull'agenda per il futuro.
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