
Galli: "Il Milan è sgonfio e impaurito. Leao sembra che giochi per farci un piacere"
Giovanni Galli, storico ex portiere di Milan, Fiorentina e Napoli, ha parlato nel corso di "Radio Anch'io lo Sport" su Rai Radio1: "Il Milan è una squadra sgonfia, sotto tutti i punti di vista. Non c'è intensità, non ci sono idee. E' una squadra che si rende conto di avere delle grandi difficoltà, e di fronte a esse gli manca il coraggio che l'anno scorso l'ha portato a vincere il titolo. Quando subentra la paura ti porta a commettere errori su errori. La difesa scappa sempre, fanno fatica a muoversi senza palla, sembra quasi che ci siano giocatori che non vogliono la palla".
Quanto ha pesato l'assenza di Maignan?
"L'anno scorso è stato determinante, sia come prestazioni che per personalità. La presenza del portiere, sentirla, anche tra il pubblico, è un qualcosa che si diffonde. Se hai una figura in mezzo al campo come un grande portiere, è una cosa importante. Tatarusanu non è fortunato. Gli tirano in porta tante volte, delle volte fa cose egregie, altre volte prende molti gol. Lui non ha tanti estimatori sia tra il pubblico che nella stampa e dunque si punta spesso il dito contro di lui, che ha la maglia diversa e porta i guanti. E' ingiusto che venga imputato come principale causa della situazione milanista".
Cosa pensa della situazione di Leao?
"Io ho grande fiducia e stima nell'uomo Pioli. Se lui fa delle scelte le fa in modo ponderato. Si è sempre messo al fianco dei giocatori, dunque c'è qualcosa che non lo convince. C'è una situazione che non lo rassicura. Ha quasi atteggiamenti indolenti, come se ti facesse un piacere a giocare. Conta anche la forma fisica e quella mentale. Al Mondiale poteva essere una stella ma non è mai stato titolare. Ha perso un po' di autostima. La deve ritrovare con le prestazioni e facendo cose importanti anche in allenamento. Vederlo riscaldare, ti monta la rabbia. Lo vedono tutti, al di là del talento che è sotto gli occhi di tutti. Quando sei in campo non puoi far finta di fare un piacere a qualcuno".
Vicario?
"È un ragazzo che merita tanta attenzione. E' arrivato tardi perché spesso ha fatto il secondo, ma è esploso grazie all'opportunità di Empoli. Sembrava dovesse finire in squadre importanti a cifre importanti, e io avevo dei dubbi. Però la seconda stagione è meglio della prima".
Il Napoli ha già vinto il titolo?
"Mi sono convinto dopo la partita di San Siro, quando perse 1-0. Una squadra che mette dentro 5 attaccanti continuando però a giocare, senza mandare la palla in area sperando che succeda qualcosa, quello mi ha dato la convinzione che il Napoli avesse preso la strada giusta".
Quanto ha pesato l'assenza di Maignan?
"L'anno scorso è stato determinante, sia come prestazioni che per personalità. La presenza del portiere, sentirla, anche tra il pubblico, è un qualcosa che si diffonde. Se hai una figura in mezzo al campo come un grande portiere, è una cosa importante. Tatarusanu non è fortunato. Gli tirano in porta tante volte, delle volte fa cose egregie, altre volte prende molti gol. Lui non ha tanti estimatori sia tra il pubblico che nella stampa e dunque si punta spesso il dito contro di lui, che ha la maglia diversa e porta i guanti. E' ingiusto che venga imputato come principale causa della situazione milanista".
Cosa pensa della situazione di Leao?
"Io ho grande fiducia e stima nell'uomo Pioli. Se lui fa delle scelte le fa in modo ponderato. Si è sempre messo al fianco dei giocatori, dunque c'è qualcosa che non lo convince. C'è una situazione che non lo rassicura. Ha quasi atteggiamenti indolenti, come se ti facesse un piacere a giocare. Conta anche la forma fisica e quella mentale. Al Mondiale poteva essere una stella ma non è mai stato titolare. Ha perso un po' di autostima. La deve ritrovare con le prestazioni e facendo cose importanti anche in allenamento. Vederlo riscaldare, ti monta la rabbia. Lo vedono tutti, al di là del talento che è sotto gli occhi di tutti. Quando sei in campo non puoi far finta di fare un piacere a qualcuno".
Vicario?
"È un ragazzo che merita tanta attenzione. E' arrivato tardi perché spesso ha fatto il secondo, ma è esploso grazie all'opportunità di Empoli. Sembrava dovesse finire in squadre importanti a cifre importanti, e io avevo dei dubbi. Però la seconda stagione è meglio della prima".
Il Napoli ha già vinto il titolo?
"Mi sono convinto dopo la partita di San Siro, quando perse 1-0. Una squadra che mette dentro 5 attaccanti continuando però a giocare, senza mandare la palla in area sperando che succeda qualcosa, quello mi ha dato la convinzione che il Napoli avesse preso la strada giusta".
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