Milan: le armi scudetto. Napoli: la lezione di Antonio. Juve: ennesima sentenza Spalletti. Inter: le chiacchiere sulla squadra presuntuosa. E un paio di cose su Supercoppe arabe e partite australiane
“Gioite tutti, Gesù è nato, e tanti auguri al Consigliere Delegato” (cit.). E con gli auguri abbiamo fatto.
Ora, mi domando, amici cari, ma chi ha voglia di leggersi un barbosissimo editoriale natalizio? Nessuno. E allora sotto con la fuffa, ma ben confezionata. Trattasi di 10 arrogantissime sentenze festive e, per questo, da prendere con le stramolle.
1) Questa cosa dell’Inter presuntuosa è una cazzata. Cioè, certamente deve migliorare quando si tratta di “stroncare il suo avversario”, ma non può essere la buona partita giocata contro il Bologna a far passare il luogo comune della squadra arrogante e che si specchia. “Però hanno sbagliato i rigori”. Eh, sì, ma mica lo hanno fatto apposta e, al limite, devono crescere quanto a personalità. L’Inter crea tanto e quaglia molto meno di quel che potrebbe, ma passare dagli osanna letti dopo la vittoria col Como (“Che carattere! Che gruppo!”) alle pernacchie post eliminazione dalla Supercoppa (“Che mammolette! Che scarso carisma!”) fa abbastanza sorridere. Il mercato? La società interverrà solo in caso di uscita di questo (Frattesi?) o quello (De Vrij?), oppure in presenza di una non meglio specificata “occasione di mercato” (lo Zalewski di un anno fa). La sensazione? Un pezzo arriverà e, forse, un altro è già stato bloccato per giugno…
2) Conte ha dato una lezione e l’ha data prima di tutto a quelli come me che spesso lo punzecchiano quanto a comunicazione satura di lacrimucce. È stato ottimo stratega nella gestione del post Bologna-Napoli di campionato e fenomenale nella preparazione delle due – eccellenti – partite di Supercoppa. Nulla da aggiungere se non una: ha una rosa di primissimo livello e questo, converrete, è merito del suo patron.
3) Nell’eterna diatriba tra chi pensa che il Milan sia una squadretta e chi invece no, qui stiamo con i secondi. Il Milan ha una rosa decisamente limitata rispetto alle concorrenti scudetto, ma anche meno esigenze di allargarla. L’attaccante è arrivato, il difensore arriverà: con questi due pezzi di complemento (i titolari sono altri) Allegri ha/avrà tutto per puntare ai primi 4 posti.
4) Milan-Como che prima si gioca in Australia e poi non si gioca in Australia, ma poi si gioca “in Australia con gli arbitri locali” e infine non si gioca in Australia “perché è un casino…” mette in risalto tutta – ma proprio tutta – la mancanza di credibilità del nostro sistema-calcio.
5) E, non c’è niente da fare, Spalletti sta facendo Spalletti anche questa volta. E ve lo scrive uno che due settimane fa pensava “non è ancora uscito dall’incubo azzurro e chissà se ci riuscirà”. Ci è riuscito, sta dando discreto ordine a un gruppo che ormai da anni fatica ad averne. Ok, è vero, servono più di due vittorie contro Bologna e Roma, per quanto importanti, ma la sensazione è che Lucianone abbia riportato alla Continassa soprattutto logica, quella che non si compra al mercato ma è solo nella testa dei bravi condottieri.
6) La Lazio ha rispettato i parametri richiesti e potrà quindi operare liberamente sul mercato, senza alcuna limitazione. Ottima notizia per i biancocelesti a patto che ora… Facciano mercato.
7) La foto di Cristiano Ronaldo con addominali e vene in vista fa spavento. Non va bene. È contro natura. Viva la panza. Dopo i 40 un filo di panza è doveroso. Normale. Rasserenante. Rona’, parliamoci chiaro, con quella foto hai complicato la vita a noi ultra 40enni perché “hai visto Ronaldo? Lui ha 40 anni ma non ha la panza come te”. E tu vorresti rispondere “grazie al ca’, amore mio, grazie al ca’…”.
8) Il “tifoso” saudita dell’Inter che, inquadrato, esulta per il rigore sbagliato da Bastoni è la sintesi di cosa abbia significato giocare la Supercoppa in Arabia: abbiamo certamente raccattato un po’ di soldi che schifo non fanno, ma a differenza di quel che pensa il Palazzo (“abbiamo esportato il nostro calcio”), la verità è esattamente opposta: lo abbiamo svilito.
9) Come sempre non abbiamo nessuna “nona cosa” da dire.
10) E figuratevi una decima.
Viva l’insalata russa, oggi più che mai.
Altre notizie
Ultime dai canali
Primo piano






