La disperata missione del Boca Juniors. Che non ha più i talenti del River Plate

"La intencion de golear". Se c'è una squadra che in questo momento rischia di essere la grande delusa nel Mondiale per Club è il Boca Juniors. Perché con un punto dopo due partite, e con una differenza reti gravemente a sfavore, oggi l'obiettivo degli Xeneizes di Miguel Angel Russo è soltanto uno. 'Golear'. Segnare una valanga di reti contro l'Auckland City e sperare che il Benfica perda contro il Bayern Monaco. E' l'unica soluzione per andare ancora avanti come seconda, altrimenti i giochi saranno fatti: in caso di pari tra Aquile e bavaresi, o chiaramente anche in caso di vittoria dei lusitani, addio States per il Boca.
Con Russo tanto è cambiato, ma di fatto il rischio tonfo pesante già alla fase a gironi c'è. Però anche i commenti sui media argentini, sul ciclo passato da Fernando Gago a Russo, sono quanto meno positivi. All'ex centrocampista è costato l'inatteso flop in Libertadores e l'eliminazione ai preliminari contro l'Alianza Lima. Con Russo, il Boca è tornato a un assetto definito 'più logico, equilibrato, con un senso'. Le sue parole verso i giocatori sono state molto chiare. "Devono capire cosa voglia dire vestire la maglia del Boca", ha detto l'ex tecnico del San Lorenzo, che da lì in poi vive una nuova giovinezza. Battaglia, da primo marcatore, è tornato a fare il play e il padrone della mediana.
Alan Velasco è tornato ad avere grande fiducia dopo l'esperienza pallida nella gestione Gago. Mancherà Ayrton Costa, centrale difensivo, oggi contro l'Auckland City, ma anche il venticinquenne argentino è un giocatore che può diventare un asset importante per il futuro del Boca. Ecco, quel che manca ora. Valorizzare i giovani, ricreare un fulcro di giocatori che possa rappresentare l'oggi e il domani degli Xeneizes. Che tra il sopracitato Battaglia, Marchesin, Advincula, Figal, Rojo (ha rotto, è in uscita), hanno una rosa sicuramente da svecchiare e da ringiovanire. Solo che il Boca non ha un Franco Mastantuono o dei talenti puri in erba come il River. Lo sarà magari il mediano Milton Delgado, può diventare sicuramente giocatore di livello l'esterno mancino Kevin Zenon e il suo dirimpettaio Exequiel Zeballos. Però c'è un bisogno forte di ricreare un'ossatura importante, i mezzi in rosa ci sono. Il manico, Russo, è tornato. Passare il turno nel Mondiale per club, con la missione di goleare l'Auckland, vorrebbe dire incassare tanto anche per mettere in mostra i propri gioielli e rilanciare un ciclo.
