L’editoriale di Chiariello: “Il Napoli ha rischiato la morte sportiva, queste corde ha toccato Conte”
Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “Ripetita iuvant, per la seconda volta in stagione la classifica è condotta dal centro-sud. In vetta di nuovo Napoli e Roma, che oggi ha sbancato il campo del Sassuolo con il suo uomo più qualitativo, Dybala, che non segnava da tempo immemore. Il Napoli ha rischiato la morte sportiva, ha detto Antonio Conte: ‘Ci potevano uccidere, ma noi non avevamo nessuna voglia da morire’. Credo che siano queste le corde che ha toccato nello spogliatoio nel pre-partita, questa volta non ha detto: ‘Loro c’hanno lo scudetto sul petto’, avrà detto: ‘Noi abbiamo lo scudetto sul petto e non abbiamo intensione di scucircelo’. Era stata una settima terribile, un Napoli assolutamente inane aveva subito una sconfitta a Torino contro una squadra che aveva pensato solo a portare a casa il risultato e nulla più.
E’ tornato ai suoi pretoriani ed è tornata una squadra tosta. Bentornato ad Antonio Conte e ai suoi uomini. Battere l'Inter è sempre molto importante, perché l'Inter è la vera avversaria di questi anni. Ma l'Inter è una squadra che ha mostrato ancora una volta di non avere il killer instinct. È una squadra che non sa ammazzare i campionati. Non lo seppe fare col Milan, perdendo a Bologna. Non lo seppe fare col Napoli l'anno scorso, quando si fece recuperare da un grandissimo Napoli nella ripresa col gol di Billing, che fu il viatico per lo Scudetto. Non l'ha saputo fare quest'anno, quando è venuta, dopo sette vittorie consecutive, con una leggerezza e una tranquillità assoluta, convinta di fare strame di una squadra raffazzonata e piena di problemi. Hojlund, tornato dalla nazionale, improvvisamente si è fermato, è scomparso dal radar.
Però Conte l'ha saputa giocare ieri la partita. Se qualche altra volta non ci aveva convinto in certe scelte, questa volta sì. Ha giocato col falso nueve, Neres, per non dare riferimenti ai lungagnoni della difesa interista, Acerbi, De Vrij, Bastoni, Akanji. Ha giocato con Anguissa, che andava subito a inaridire la fonte di gioco principale dell'Inter, che non è neanche Calhanoglu, è Bastoni. Calhanoglu, aggredito altissimo da Gilmour, sin nella sua area di rigore. De Bruyne, che andava a impattare su Akanji. E sulle fasce Politano e Spinazzola a chi corre di più con Dumfries e Di Marco. Grandi prestazioni dei due esterni, specialmente Spinazzola.
Il piano è saltato dopo il rigore, rigore di cui possiamo parlarne da qui all'eternità. Il contatto c'è, è rigorino? E’ lieve? E’ da rigore? Poi mi devono sempre dire perché il VAR non può intervenire sui contatti, però si reclama il VAR per l'intervento di Di Lorenzo. Però una bugia non la posso accettare, che Di Lorenzo se l'è cercato il rigore. No, Di Lorenzo ha preso posizione, semplicemente. In area di rigore, in quel momento è un attaccante, prende posizione per difendere il pallone e poter tirare. Se è ingenuo l'avversario che da dietro lo tocca, poi possiamo discutere che il tocco è di lieve entità, se è un rigore da dare o da non dare secondo le direttive, ne possiamo parlare fino al 10.000 dopo Cristo. Ma di sicuro la bugia che sto leggendo da molte parti, che Di Lorenzo ha cercato il rigore, è veramente una palla. Di Lorenzo ha solo fatto quello che fa un attaccante in area di rigore. Va a protezione del pallone e se l'altro ci casca il problema è suo, non Di Lorenzo, che non ha cercato nessun rigore. Ma questo conta poco, perché il Napoli del suo tempo è stato straordinario, meraviglioso.
E qui si aprono le riflessioni. È meglio il Napoli senza De Bruyne? A me pare una mera fesseria, perché se è un fuoriclasse, è un fuoriclasse. Però sarà un caso, ma i due assaltatori dell'anno scorso, i principali protagonisti dello Scudetto, McTominay e Anghissa, sono stati devastanti, andando nello spazio e facendo due gol di fattura straordinaria. Sarà questo il Napoli del prossimo futuro? Ricordiamoci che nell'estate questo Napoli è nato su un concetto: gli assi belgi, Lukaku e De Bruyne, la coppia da sogno. Non ci sono più. Uno tornerà a dicembre, a gennaio, Romelu. L'altro, capiremo quanto tempo sarà fuori, ma non è un infortunio di poco conto, assolutamente. E ancora una volta Conte deve cambiare tutto. Tornerà al 4-3-3? È molto probabile. Ma c'ha ben tre soluzioni a sinistra. Non è detto che giochi Noa Lang, come per molti è normale che sia. Potrebbe tornare a essere Neres il titolare del ruolo, anche se ho saputo che anche lui ha avuto un problema muscolare quando è uscito nella partita con l'Inter. Noa Lang è il sostituto naturale? Oppure Spinazzola alto a sinistra, che è uno dei pensieri ricorrenti di Conte che ha fatto questa scelta anche dopo l'infortunio di De Bruyne. È una scelta che nessuno tempo si è rivelata corretta, ma che al primo tempo ci ha fatto sembrare assurda, perché a quel punto il Napoli è stato chiuso letteralmente nella propria rete di rigore con l'ingresso di Olivera.
Potrebbe ripeterla. O c'è anche un terzo uomo che si chiama Elmas, finora molto poco utilizzato. Capiremo come Conte vorrà sopperire e cambiare di nuovo il Napoli. Ma il redde rationem è subito, è domani. Domani calcistico, cioè martedì. Subito, perché si va a Lecce. E Lecce è una tappa fondamentale, perché se si replica la vittoria con l'Inter, con un'altra vittoria su un campo che non è agevole, non è facile. Il Lecce ha perso 3-2 a Udine, ma aveva vinto tre partite di seguito, aveva fatto tre risultati positivi di seguito precedentemente. Con Di Francesco non è mai facile affrontarle le sue squadre, che giocano sempre un buon calcio. Non bisogna sottovalutare questa partita, ma se il Napoli riesce a passare anche a Lecce, ecco che ritorna a essere davvero la prima candidata per il titolo. Anche perchè giocherà sul piatto del campionato un centravanti che secondo me è straordinario, che si chiama Rasmus Hojlund, del quale però mi pongo una domanda. Per le sue caratteristiche, mancando De Bruyne, chi avrà la capacità di lanciarlo nello spazio, viste le caratteristiche dei nostri centrocampisti? Ecco, questa forse è la domanda più intrigante, oltre a quella di capire se questo mercato è davvero fallimentare, come io non credo, non credo, o se solo c'è un problema di inserimento dei nuovi e bisogna dare il tempo giusto per attenderli, in particolare Lorenzo Lucca. Sono gli interrogativi che ci dobbiamo porre, ma sono anche gli interrogativi che portano a dire che Conte, con la scelta con l'Inter di affidarsi ai senatori, ha dato un segnale chiarissimo a tutti”.






