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PL - Cuoghi: "A Parma è cambiato tutto. Bisogna avere pazienza, ma il campionato non aspetta"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano/TuttoLegaPro.com
ieri alle 08:26Esclusive ParmaLive
di Alice Giampieretti
per Parmalive.com

PL - Cuoghi: "A Parma è cambiato tutto. Bisogna avere pazienza, ma il campionato non aspetta"

Sabato al Tardini andrà in scena la sfida tra Parma e Como. Due piazze che oggi si ritrovano in Serie A e guardano al futuro con ambizione, ma vivono momenti opposti: entusiasmo e crescita per i lariani, qualche difficoltà di rodaggio per i crociati. In vista del match, Stefano Cuoghi, ex centrocampista del Parma e in passato anche allenatore del Como, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com. Di seguito le sue parole:

Per te Parma–Como è una sfida speciale: hai vestito la maglia crociata e allenato i lariani. Che effetto ti fa vederle oggi affrontarsi in Serie A?
"Sono due progetti leggermente diversi, anche se i contenuti sono simili: prendere giovani bravi e cercare di farli crescere. Il Como ha speso tanto e si sta giocando un campionato davvero importante. Il Parma invece sta facendo un po’ più di fatica, ma credo che abbia tutte le possibilità per venirne fuori. Siamo solo all’inizio, quindi serve ancora un po’ di tempo. In questo momento, però, il Como è una squadra molto importante".

Il Parma arriva da un periodo complicato, con pochi gol e critiche verso Cuesta. Ti sorprende vedere la squadra in difficoltà nel gioco offensivo, nonostante una rosa di qualità?
"Sicuramente il Parma ha qualche problema nella fase offensiva, nonostante la qualità dei giocatori. Però non dipende solo dagli attaccanti: anche altre squadre, come l’Atalanta, fanno fatica a fare gol, quindi ci può stare. Accontentare tutti i tifosi è difficile, ma è chiaro che a Parma è cambiato un po’ tutto: metodologia, allenatore giovane, idee nuove. È normale ci sia un po’ di fatica, forse un po' di più di quanto ci si aspettasse, ma fa parte del percorso".

C’è un dato emblematico: zero gol segnati fuori casa in quattro trasferte e solo tre in sette giornate complessive. Da ex centrocampista, credi che il problema sia più nella manovra che negli attaccanti?
"È un po’ tutto: far gol o non subire gol dipende sempre dalla squadra nel suo insieme. Evidentemente c’è qualche carenza, sia tecnica che di manovra, ma è ancora presto per giudicare. Bisogna però cominciare a fare qualche punto in più, perché altrimenti la situazione può complicarsi".

Contro il Como mancherà Valeri, che garantisce spinta e profondità a sinistra. Quanto può pesare la sua assenza in una gara dove servirà maggiore proiezione offensiva?
"Valeri è un ottimo giocatore, ma, sarò sincero, non credo che la sua assenza possa essere così determinante da condizionare il risultato. Il Parma deve migliorare nella qualità del gioco, nella manovra e nei singoli, facendo un passo avanti indipendentemente da chi c’è o non c’è".

Suzuki è stato il migliore contro il Genoa, Ndiaye il peggiore: due simboli delle facce opposte del Parma. Cosa può e deve aver lasciato una partita come quella del Ferraris?
"Intanto dobbiamo considerare che, per l'appunto, il Parma ha giocato in dieci per un lungo periodo, quindi era normale che soffrisse un po’. Suzuki sta facendo bene, è un ottimo portiere e merita i complimenti. Quando pari un rigore al 96°, diventa un episodio pesante, ma lui ha dimostrato freddezza e qualità. Ndiaye invece ha avuto difficoltà, ma è comunque giovane e queste esperienze servono per crescere".

Cuesta è sotto osservazione: c’è chi lo difende e chi invece lo critica. Tu, da allenatore, che lettura dai del suo lavoro finora?
"Diventa difficile giudicare un allenatore da fuori. Bisogna lasciarlo lavorare. È giovane anche lui, deve crescere e capire che il campionato non aspetta: non ti dà il tempo di sperimentare troppo. Alla fine contano i risultati, e per ora non sono ottimali, ma bisogna avere pazienza. Lavorare, correggere e andare avanti".

A Collecchio in settimana si è visto anche Gattuso, in visita alla squadra. Secondo te episodi del genere possono realmente dare uno stimolo o restano solo segnali simbolici?
"Gattuso sta visitando un po’ tutte le squadre, questa volta è toccato al Parma. È sempre un piacere quando l’allenatore della Nazionale viene a vedere la squadra, ma sono cose che restano così, senza lasciare né effetti particolarmente positivi né negativi. Sono visite di cortesia, che fanno piacere ma non cambiano molto nella sostanza".

Il Como, invece, è in un ottimo momento. Da tecnico, cosa ti colpisce di più della squadra di Fabregas e in cosa può mettere in difficoltà il Parma?
"Il Como ha grande qualità. Gioca un calcio propositivo, con entusiasmo e una chiara identità. Ci sono giovani importanti, come Nico Paz, che è un talento straordinario. È una squadra che si assume dei rischi, ma ha qualità superiore alla media. Bisogna stare attenti soprattutto tra centrocampo e attacco. Sta facendo cose molto importanti, e si vede che ha una struttura e una personalità forti".

Guardando alla partita di domenica, che tipo di atteggiamento dovrà avere il Parma per ritrovare fiducia e soprattutto il gol? Quanto il Tardini potrà essere d’aiuto?
"Il Tardini è sempre importante: la tifoseria dà una mano e può spingere la squadra nei momenti difficili. Contro il Como servirà una partita di sostanza, con attenzione e compattezza. Il Como è una squadra che vuole comandare il gioco, quindi il Parma dovrà adattarsi un po’ e saper soffrire, ma essere pronto a colpire quando si apriranno gli spazi. In più, il Como, quando attacca, lascia campo: il Parma dovrà essere bravo a sfruttarlo. Ma serve soprattutto attenzione, perché la loro qualità offensiva può fare molto male".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE