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Capello alla Gazzetta: "Il Milan meritava di più, l'Inter è grande anche con le riserve"

Capello alla Gazzetta: "Il Milan meritava di più, l'Inter è grande anche con le riserve"TUTTO mercato WEB
lunedì 26 febbraio 2024, 09:57Rassegna stampa
di Paolo Lora Lamia

Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha parlato della domenica di Serie A partendo dal Milan: "Ha creato tanto e concesso poco, ha giocato meglio dell’avversario, mantenendo un grado d’attenzione molto alto per tutti i 90’, cercando la verticalità e la profondità senza perdersi in “giochetti” come ogni tanto gli capita. Inutile girarci attorno, l’1-1 sta stretto ai rossoneri e sono sicuro che un po’ di rammarico ci sarà per aver portato a casa solamente un punto. Se fossi Stefano Pioli, però, sarei comunque felice della prestazione.E poi c’è Leao. Con tutto il rispetto per gli altri scesi in campo, il portoghese merita un capitolo a parte. Ha fatto un gol straordinario, ma sarebbe semplicistico fermarci a quella prodezza. Leao fa la differenza a ogni tocco di palla".

Sulla Juventus: "Ora è a +4 sul Milan, dopo aver sì battuto il Frosinone, ma patendo parecchio. La squadra di Allegri continua a prendere dei gol che sino a un mese fa non avrebbe mai subito. Prendete il pareggio di Cheddira: in area ci sono cinque difensori della Juve e un solo attaccante ospite, eppure è proprio il marocchino a colpire di testa e segnare quasi indisturbato. La vittoria strappata negli ultimi secondi con un gol in mischia di Rugani può, però, essere un punto di svolta, perché caccia le ansie dell’ultimo periodo. Sarà ora più facile per Allegri, in settimana, parlare alla squadra e risolvere ciò che non va. Perché quando si vince, lo spogliatoio accoglie le analisi più positivamente e un allenatore ha più possibilità di incidere con le sue parole".

Chiusura sull'Inter: "Di parole è, invece, ormai difficile trovarne per l’Inter. Anche in un pomeriggio in cui Simone Inzaghi presenta una squadra largamente rimaneggiata, con i soli Dimarco, Mkhitaryan e Lautaro come titolari inamovibili, fa del Lecce un sol boccone. A dirla tutta, per un occhio attento nei primi 45’ si è visto che l’undici nerazzurro non aveva i soliti automatismi: difesa e centrocampo non erano coordinatissimi tra loro. Il Lecce, dal canto suo, ha provato a giocarsela a viso aperto, ma così facendo si è esposto alla feroce ripartenza del primo gol, capitalizzata da Lautaro. Era nell’aria, per chi ne ha vissute tante. Poi nella ripresa, dopo il raddoppio di Frattesi, non c’è stata più partita".

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