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Ivan Helguera, bocciato da Zeman (perché lento) e vincitore di tutto al Real Madrid
Tre Liga, due Supercoppa di Spagna, una Coppa di Spagna, due Champions, una Supercoppa UEFA, una Coppa intercontinentale. Tutto questo con il club più vincente della storia. Il curriculum di Ivan Helguera, 48 anni oggi, è impressionante. Nato come centrocampista, poi è diventato un ottimo jolly per i Blancos, potendo anche giocare da difensore centrale. Nato a Santander, inizia la sua carriera nel Manchego in terza divisione, salvo poi passare all'Albacete, appena retrocesso dalla Liga. Nell'estate del 1997 arriva la chiamata della svolta, perché è la Roma a interessarsi al suo profilo.
Giorgio Perinetti ed Ernesto Bronzetti, quest'ultimo grande conoscitore del calcio spagnolo tanto da diventare una figura influente anche con lo stesso Real Madrid (e con il Milan di Berlusconi) si muovono per acquistarlo. A un passo dall'affare fatto, il Real Madrid cerca di anticipare la concorrenza, ma Franco Sensi punta 5 miliardi e dà un ingaggio di 400 milioni al calciatore. Visto che in Italia è considerato come un Carneade, tutti quanti avanzano delle perplessità. Zeman invece lo mette subito in mezzo al campo, considerandolo come un perno della propria squadra. C'è visione di gioco, ma non la sveltezza di gamba e, in nell'idea del gioco del boemo, con verticalizzazioni continue, questo è un problema. Così Helguera viene utilizzando con il contagocce, a una stagione da comparsa. Otto partite in campionato e cessione all'Espanyol.
A Barcellona diventa titolare fisso e nel 1999 ritorna obiettivo del Real Madrid. È così che Helguera diviene parte stabile dei Galacticos, giocando con Zidane e Roberto Carlos, Raul e Morientes. C'è un aneddoto: si racconta che nel febbraio del 2001, durante una sfida di Champions League che vedeva il Real Madrid contro la Lazio, avesse giocato con una maglietta della Roma sotto quella del Real Madrid, per mostrarla in caso di gol.
Giorgio Perinetti ed Ernesto Bronzetti, quest'ultimo grande conoscitore del calcio spagnolo tanto da diventare una figura influente anche con lo stesso Real Madrid (e con il Milan di Berlusconi) si muovono per acquistarlo. A un passo dall'affare fatto, il Real Madrid cerca di anticipare la concorrenza, ma Franco Sensi punta 5 miliardi e dà un ingaggio di 400 milioni al calciatore. Visto che in Italia è considerato come un Carneade, tutti quanti avanzano delle perplessità. Zeman invece lo mette subito in mezzo al campo, considerandolo come un perno della propria squadra. C'è visione di gioco, ma non la sveltezza di gamba e, in nell'idea del gioco del boemo, con verticalizzazioni continue, questo è un problema. Così Helguera viene utilizzando con il contagocce, a una stagione da comparsa. Otto partite in campionato e cessione all'Espanyol.
A Barcellona diventa titolare fisso e nel 1999 ritorna obiettivo del Real Madrid. È così che Helguera diviene parte stabile dei Galacticos, giocando con Zidane e Roberto Carlos, Raul e Morientes. C'è un aneddoto: si racconta che nel febbraio del 2001, durante una sfida di Champions League che vedeva il Real Madrid contro la Lazio, avesse giocato con una maglietta della Roma sotto quella del Real Madrid, per mostrarla in caso di gol.
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