
Ranieri: "Dovbyk credo partirà con noi. Rivoluzioni in estate? Non penso"
Oggi alle 12:30, nella sala stampa del centro sportivo di Trigoria, andrà in scena la consueta conferenza prepartita di Claudio Ranieri, in vista dell’ultima sfida di campionato: Torino-Roma. Segui su TMW la diretta testuale.
12.33 - Inizia la conferenza stampa
Come arriva la squadra a questa partita? Qual è il suo coinvolgimento emotivo?
"Sono concentrato sulla partita, poi magari nelle giornate seguenti penserò a tutto quello che mi è successo in questi giorni. Prima di tutto volevo ringraziare i tifosi della Roma, io non mi aspettavo una cosa del genere l'altra sera. Non mi aspettavo una scenografia così meravigliosa e li voglio ringraziare di vero cuore. Ci avviciniamo, come ho sempre detto, fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Siamo entrati in Europa, non sappiamo in quale Europa, ma dobbiamo uscire dal campo consapevoli che abbiamo dato il massimo. Poi ci sono degli episodi che ti condannano o ti fanno sorridere e io sono soddisfatto, per cui dobbiamo dare tutto noi stessi. Credo che questo sia degli ultimi campionati una cosa veramente bella, perché c'è chi lotta per vincere il campionato, chi lotta per retrocedere, chi lotta per entrare in Europa e credo che questo sia stato veramente un campionato molto interessante per tutti i tifosi italiani".
Ha pensato alle 23 di domani? E a prescindere dall'entrata o no in Champions, quale voto si dà a questa stagione?
"Io non mi do voti. Non c'è mai nessuno che vince sempre. Qualche volta devi conoscere anche l'amaro così sai apprezzare anche il dolce. L'altra domanda era cosa penserò domani. Il primo pensiero era le 23, fammici arrivare alle 23. E poi forse lo dirò, ma io non sono bravo nell'esternare a parole le mie emozioni, quello che sento dentro. L'ho vissuto l'anno scorso a Cagliari, ero sicuro, lo ripeto ancora una volta, che sarebbe finito tutto. Ero contento, ero rilassato, ho passato un'estate bella, serena, con i miei amici soliti. E penserò questo, a stare bene con i miei amici".
Che clima c'era a Trigoria? Dovbyk come sta? Dybala e Pellegrini verranno a Torino?
"Credo che partiranno tutti, ancora non glielo ho chiesto, ma credo di sì. Dovbyk ha fatto allenamento sotto il controllo di dottori, fisioterapisti e preparatori. Credo che domani, se tutto andrà bene, me lo daranno disponibile per fare l'ultimo allenamento. L'allenamento è stato bello, concentrato come sempre, con grossa determinazione da parte dei ragazzi. Questo mi rende sereno, perché io so che andremo ad affrontare una grande squadra che vuole far bene, vuole chiudere bene il suo campionato, gioca in casa. Il Torino ha grandi giocatori, un grandissimo allenatore, giovane, ma molto valido e vorrà far bene. Noi ce la dovremo sudare come se la dovranno sudare tutti quelli che vogliono conquistare quello che ha in ballo".
Al di là del risultato di domenica scorso, il Milan ha un buon gioco, un gioco lontano da quello attuale della Roma...
"Il Milan non sempre gioca da squadra, ma hanno tanta qualità individuali. Noi ci
Come accoglierà il nuovo allenatore la piazza?
"Io non penso a come lo accoglierà, io penso che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti, questo è quello che io vorrei".
Quanto cambierebbe la qualificazione in Champions League?
"Solo domande inerenti alla partita. C'era un saggio grandissimo allenatore che diceva non dire gatto se non l'hai nel sacco. Noi abbiamo un gatto a nove code che scappa via da tutte le parti. Prima chiudiamo il sacco e poi vediamo".
Quali sono le sue sensazioni in queste ultime giornate?
"No, è sempre un cocktail di mille sensazioni, perché poi l'allenatore, io soprattutto vado a sensazioni, a quello che mi dicono i ragazzi in campo. Mi dicono con loro atteggiamento, ho sempre pensato di mettere la squadra che mi potesse far vincere. E poi ho sempre detto a loro, si gioca in sedici, ho la possibilità di fare cinque cambi, state sempre tutti a disposizione. Per cui certamente il cambio di Dybala è costato parecchio, perché Dybala ci dava non solo quel punto di riferimento là davanti, ma quel giocatore che ci sapeva tenere palla e nelle situazioni difficili, vedevate che i ragazzi subito palla lui e lui ci tirava fuori dai guai. Senza di lui abbiamo un attimino sofferto, per cui ho cercato di correre ai ripari con scelte da parte mia, credo, da parte mia logiche. Naturalmente possono essere sembrate particolari, strane, perché così, perché così, perché non ho giocato sempre 3-4-3, abbiamo vinto a Milano, perché non ripetere. A me piace studiare l'avversario, mi piace cercare di metterlo in difficoltà, gli altri fanno sicuramente lo stesso con noi. Gioco forza devo cercare di tenere tutti sul chi vive e cercare di vincere la partita".
Tralasciando il rapporto con i tifosi che è stato ricucito dal suo avvento da novembre, rispetto al Ranieri allenatore e consigliere, ha centrato tutti gli obiettivi che si era prefissato quando si è seduto sulla panchina?
"Sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare nell'arco di questi, quanti sono? 5-6-7 mesi. C'è ancora tanto da lavorare, c'è tanto da lavorare insieme, però la strada che è stata tracciata mi piace, mi ha dato soddisfazione".
Leandro Paredes giocherà? Baciare lo stemma sotto la curva ha allontanato le voci sul Boca, secondo lei?
"Dipenderà da lui e dal prossimo allenatore. Dire se gioca? Non lo dico perchè darei un opportunità all'allenatore avversario..."
Che Torino si aspetta, visto che c'è la possibilità di non mandare in Champions la Juventus? Questi sono ragionamenti che anche in uno spogliatoio si fanno. Ha fatto una promessa, un regalo in caso di Champions League della propria squadra?
"Io? Un regalo? Sono loro che lo devono fare a me! Io devo fare il regalo? Non credo a queste cose. Queste sono cose che stanno fuori dalla mente di chi gioca a calcio, soprattutto a questi livelli. Io ai miei ho detto quello che ho detto a voi. Il Torino è una buonissima squadra che nelle ultime 5 partite in casa ha fatto due vittorie, due pareggi e solo una sconfitta. Ci sarà da sudare e lottare fino all'ultimo secondo. Questo è quello che ho detto ai ragazzi e credo che i ragazzi mi credano perché io ho sempre detto la verità. Gli ho sempre prospettato le difficoltà che avremmo incontrato durante un match. Per cui il Torino farà la sua gagliarda partita perché il Torino per DNA è una squadra che lotta sempre. Tra virgolette mi è sempre piaciuta, proprio per questo suo. Io poi giocavo contro Pulici e Graziani, era uno spettacolo. Era un dispiacere perché perdevamo quando giocavo nel Catanzaro, però era uno spettacolo vederli".
A prescindere dalla qualificazione in Champions o meno, in estate ci dobbiamo aspettare rivoluzioni?
"Vediamo. Io credo che di rivoluzioni non possiamo farne e non dobbiamo farne. Se questa è una squadra che nel girone di ritorno dovrebbe essere prima, allora c'è solo da migliorare. Ma diamo fiducia a questa squadra".
12.50 - Finisce la conferenza stampa
12.33 - Inizia la conferenza stampa
Come arriva la squadra a questa partita? Qual è il suo coinvolgimento emotivo?
"Sono concentrato sulla partita, poi magari nelle giornate seguenti penserò a tutto quello che mi è successo in questi giorni. Prima di tutto volevo ringraziare i tifosi della Roma, io non mi aspettavo una cosa del genere l'altra sera. Non mi aspettavo una scenografia così meravigliosa e li voglio ringraziare di vero cuore. Ci avviciniamo, come ho sempre detto, fino all'ultimo secondo dell'ultima partita. Siamo entrati in Europa, non sappiamo in quale Europa, ma dobbiamo uscire dal campo consapevoli che abbiamo dato il massimo. Poi ci sono degli episodi che ti condannano o ti fanno sorridere e io sono soddisfatto, per cui dobbiamo dare tutto noi stessi. Credo che questo sia degli ultimi campionati una cosa veramente bella, perché c'è chi lotta per vincere il campionato, chi lotta per retrocedere, chi lotta per entrare in Europa e credo che questo sia stato veramente un campionato molto interessante per tutti i tifosi italiani".
Ha pensato alle 23 di domani? E a prescindere dall'entrata o no in Champions, quale voto si dà a questa stagione?
"Io non mi do voti. Non c'è mai nessuno che vince sempre. Qualche volta devi conoscere anche l'amaro così sai apprezzare anche il dolce. L'altra domanda era cosa penserò domani. Il primo pensiero era le 23, fammici arrivare alle 23. E poi forse lo dirò, ma io non sono bravo nell'esternare a parole le mie emozioni, quello che sento dentro. L'ho vissuto l'anno scorso a Cagliari, ero sicuro, lo ripeto ancora una volta, che sarebbe finito tutto. Ero contento, ero rilassato, ho passato un'estate bella, serena, con i miei amici soliti. E penserò questo, a stare bene con i miei amici".
Che clima c'era a Trigoria? Dovbyk come sta? Dybala e Pellegrini verranno a Torino?
"Credo che partiranno tutti, ancora non glielo ho chiesto, ma credo di sì. Dovbyk ha fatto allenamento sotto il controllo di dottori, fisioterapisti e preparatori. Credo che domani, se tutto andrà bene, me lo daranno disponibile per fare l'ultimo allenamento. L'allenamento è stato bello, concentrato come sempre, con grossa determinazione da parte dei ragazzi. Questo mi rende sereno, perché io so che andremo ad affrontare una grande squadra che vuole far bene, vuole chiudere bene il suo campionato, gioca in casa. Il Torino ha grandi giocatori, un grandissimo allenatore, giovane, ma molto valido e vorrà far bene. Noi ce la dovremo sudare come se la dovranno sudare tutti quelli che vogliono conquistare quello che ha in ballo".
Al di là del risultato di domenica scorso, il Milan ha un buon gioco, un gioco lontano da quello attuale della Roma...
"Il Milan non sempre gioca da squadra, ma hanno tanta qualità individuali. Noi ci
Come accoglierà il nuovo allenatore la piazza?
"Io non penso a come lo accoglierà, io penso che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti, questo è quello che io vorrei".
Quanto cambierebbe la qualificazione in Champions League?
"Solo domande inerenti alla partita. C'era un saggio grandissimo allenatore che diceva non dire gatto se non l'hai nel sacco. Noi abbiamo un gatto a nove code che scappa via da tutte le parti. Prima chiudiamo il sacco e poi vediamo".
Quali sono le sue sensazioni in queste ultime giornate?
"No, è sempre un cocktail di mille sensazioni, perché poi l'allenatore, io soprattutto vado a sensazioni, a quello che mi dicono i ragazzi in campo. Mi dicono con loro atteggiamento, ho sempre pensato di mettere la squadra che mi potesse far vincere. E poi ho sempre detto a loro, si gioca in sedici, ho la possibilità di fare cinque cambi, state sempre tutti a disposizione. Per cui certamente il cambio di Dybala è costato parecchio, perché Dybala ci dava non solo quel punto di riferimento là davanti, ma quel giocatore che ci sapeva tenere palla e nelle situazioni difficili, vedevate che i ragazzi subito palla lui e lui ci tirava fuori dai guai. Senza di lui abbiamo un attimino sofferto, per cui ho cercato di correre ai ripari con scelte da parte mia, credo, da parte mia logiche. Naturalmente possono essere sembrate particolari, strane, perché così, perché così, perché non ho giocato sempre 3-4-3, abbiamo vinto a Milano, perché non ripetere. A me piace studiare l'avversario, mi piace cercare di metterlo in difficoltà, gli altri fanno sicuramente lo stesso con noi. Gioco forza devo cercare di tenere tutti sul chi vive e cercare di vincere la partita".
Tralasciando il rapporto con i tifosi che è stato ricucito dal suo avvento da novembre, rispetto al Ranieri allenatore e consigliere, ha centrato tutti gli obiettivi che si era prefissato quando si è seduto sulla panchina?
"Sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare nell'arco di questi, quanti sono? 5-6-7 mesi. C'è ancora tanto da lavorare, c'è tanto da lavorare insieme, però la strada che è stata tracciata mi piace, mi ha dato soddisfazione".
Leandro Paredes giocherà? Baciare lo stemma sotto la curva ha allontanato le voci sul Boca, secondo lei?
"Dipenderà da lui e dal prossimo allenatore. Dire se gioca? Non lo dico perchè darei un opportunità all'allenatore avversario..."
Che Torino si aspetta, visto che c'è la possibilità di non mandare in Champions la Juventus? Questi sono ragionamenti che anche in uno spogliatoio si fanno. Ha fatto una promessa, un regalo in caso di Champions League della propria squadra?
"Io? Un regalo? Sono loro che lo devono fare a me! Io devo fare il regalo? Non credo a queste cose. Queste sono cose che stanno fuori dalla mente di chi gioca a calcio, soprattutto a questi livelli. Io ai miei ho detto quello che ho detto a voi. Il Torino è una buonissima squadra che nelle ultime 5 partite in casa ha fatto due vittorie, due pareggi e solo una sconfitta. Ci sarà da sudare e lottare fino all'ultimo secondo. Questo è quello che ho detto ai ragazzi e credo che i ragazzi mi credano perché io ho sempre detto la verità. Gli ho sempre prospettato le difficoltà che avremmo incontrato durante un match. Per cui il Torino farà la sua gagliarda partita perché il Torino per DNA è una squadra che lotta sempre. Tra virgolette mi è sempre piaciuta, proprio per questo suo. Io poi giocavo contro Pulici e Graziani, era uno spettacolo. Era un dispiacere perché perdevamo quando giocavo nel Catanzaro, però era uno spettacolo vederli".
A prescindere dalla qualificazione in Champions o meno, in estate ci dobbiamo aspettare rivoluzioni?
"Vediamo. Io credo che di rivoluzioni non possiamo farne e non dobbiamo farne. Se questa è una squadra che nel girone di ritorno dovrebbe essere prima, allora c'è solo da migliorare. Ma diamo fiducia a questa squadra".
12.50 - Finisce la conferenza stampa
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