
Accanimento verso una piazza che ha vissuto con sportività due retrocessioni. 4-5 big per essere la corazzata da battere
22 giorni di calciomercato e la Salernitana, dopo il Trapani, è la società che ha effettuato il maggior numero di movimenti in entrata. Ferrari-Inglese è tandem offensivo forse già più forte di quello che Valentini ha portato in serie B a gennaio, De Boer- Capomaggio-Varone è terzetto che può dare soddisfazioni a centrocampo, Villa ha vinto da protagonista e da titolare il campionato a Padova e Achik, con Raffaele, ha fatto ottime cose. C'è poi la difesa, con la fisicità di Matino, l'esperienza di Coppolaro, la duttilità di Anastasio e la gioventù di un motivatissimo e interessante Cabianca.
Ha ragione dunque Raffaele quando afferma che l'ossatura è buona e che ci sono i presupposti per guardare al futuro con ottimismo. La sensazione generale è che stavolta il club abbia imparato dagli errori. Anzitutto una società verticale senza troppe voci fuori dal coro. Milan presidente può sembrare scelta contraddittoria dopo i tanti sbagli del biennio precedente, ma è stato forse l'unico a metterci la faccia ed è meglio chi conosce l'ambiente che una figura evanescente che si vede allo stadio una volta ogni sei mesi. Iervolino resta proprietario e sembra aver ritrovato un minimo di entusiasmo dopo aver pensato più volte all'addio e il tandem Faggiano-Raffaele appare affiatato e in sintonia.
E' chiaro, però, che dopo quello che abbiamo visto dal giugno del 2023 ad oggi non dobbiamo farci incantare dalle dichiarazioni, dai risultati roboanti in amichevoli e dal curriculum di alcuni calciatori. E nemmeno l'arrivo di Liguori e Knezovic sarà sufficiente per consegnare al prossimo torneo di C la rosa più forte in assoluto. Perchè il Trapani ha un organico di primo livello, il Benevento sta lavorando con logica e lungimiranza e il Catania ha aggiunto big di categoria ad una squadra che già 12 mesi fa si presentò ai nastri di partenza come super favorita.
Salerno merita una corazzata potenzialmente in grado di stravincere il girone. Pur senza tifosi in casa per due gare, pur senza l'appoggio della gente in trasferta fino a dicembre, pur con l'handicap di dover piazzare altrove una decina di calciatori che guadagnano tantissimo, che non hanno dato nulla o quasi alla causa e che hanno contribuito a riportare Salerno in C dopo 10 anni tra A e B. A Faggiano il compito di prendere quello che serve, sperando che la proprietà non ne faccia un problema economico.
Occorrono come il pane un grande portiere, due difensori centrali di spessore (perchè non fare un tentativo ulteriore per Capuano portando avanti contestualmente la trattativa con Silvestri?), due centrocampisti di categoria superiore, due esterni di destra, un esterno di sinistra in alternativa a Villa e, chissà, una ciliegina sulla torta in avanti. Tumminello costa? Immaginarlo con Inglese, Liguori e Ferrari è un sogno calcistico, speriamo che la proprietà e la dirigenza ci provino ancora evitando indirettamente di rinforzare altre dirette concorrenti che vorrebbero assicurarsene le prestazioni.
Certo è che partire senza l'aiuto del dodicesimo uomo è un bel problema. Già la gente sta vivendo con distacco, disincanto, freddezza e insofferenza questo mese post retrocessione, figuriamoci ora che il Viminale ha vietato le trasferte fino a dicembre. Andare nei campi infuocati del girone C senza tifosi è un handicap che rischia di falsare il campionato, una piazza come Salerno meritava più rispetto.
Condanna assoluta per chi ha sbagliato, ma ricordiamo alle autorità competenti che la tifoseria è retrocessa due volte di fila perdendo decine e decine di partite e subendo 200 gol in 4 anni, ma gli ultras hanno risposto con cori, sold out e una maxi scenografia. Altrove è successo di peggio, come sempre due pesi e due misure. Questo non è calcio!







