Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / salernitana / Editoriale
Dito puntato su un allenatore che sta facendo un miracolo al posto di pretendere da oggi 3-4 acquisti top dalla societàTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Dito puntato su un allenatore che sta facendo un miracolo al posto di pretendere da oggi 3-4 acquisti top dalla società

Abbiamo letto tanti commenti in questi giorni relativi all'operato di Raffaele. C'è chi ritiene che la Salernitana abbia regalato un tempo al Latina, chi si sofferma sulla posizione di Ferraris, chi ancora aggiunge che la squadra non abbia un gioco e che ci siano lacune nella lettura delle gare. Nel rispetto delle opinioni di tutti e riconoscendo che al Francioni, per 45 minuti, abbiamo visto forse la peggior Salernitana della stagione, vogliamo ribadire un concetto già espresso nel recente passato: quando si dà un giudizio sul cammino della Bersagliera bisogna ricordarsi sempre delle reali potenzialità di una rosa costruita al risparmio, in ritardo, con tanti doppioni, senza un difensore centrale di categoria superiore, con un numero esiguo di centrocampisti e con due scommesse a destra.

Insomma, essere primi dalla prima giornata, con 26 punti e 8 vittorie su 12, è un'impresa che porta proprio la firma di un allenatore meritocratico, abile nella gestione dello spogliatoio, in grado di creare da subito un gruppo eccellente e che sta acquisendo una mentalità forte settimana dopo settimana. Ma vi siete scordati quanto dovette soffrire la Salernitana di Menichini? Fabiani, con l'ausilio milionario della miglior società della stori, allestì per davvero una fuoriserie, eppure qualche limite tecnico-tattico diede ossigeno al Benevento fino allo scontro diretto e a un finale di grande livello. Ecco, paragonate quella rosa a quella attuale: c'è una categoria di differenza. Ragion per cui si riconoscano a Raffaele, alla prima esperienza in una grande piazza, i meriti per un percorso sin qui eccellente. L'obiettivo realistico è quello di arrivare a gennaio tra le prime, quando poi la palla passerà nuovamente a Iervolino e Milan. Ed è qui che bisogna fare "pressione".

Al posto di disquisire di tattica, moduli, posizioni e triangolazioni (siamo in C, cosa si pretende?), si ribadisca sin da ora che nessuno ha dimenticato il biennio peggiore della storia e che Salerno attende investimenti importanti dopo aver anzitutto incassato e risparmiato. O davvero vogliamo credere che mister miliardo, quello che sognava Cavani e Mertens, non possa garantire uno squadrone in serie C? E basta col ritornello del ridimensionamento dei costi o con l'alibi del "non ci sono incassi, certi stipendi non se li possono permettere". Scuse su scuse fornite da chi, ormai da mesi, racconta realtà parallele e inesistenti per non perdere l'esclusiva o per tutelare determinate posizioni (chi vuol capir  capisce...).

A noi invece interessa il bene della Salernitana e non è certo una vittoria col Siracusa o un colpaccio nientemeno che a Giugliano (con tutto il rispetto) a farci cambiare idea. Chi l'ha presa in A facendo un affare e promettendo di tutto ha l'obbligo morale di riportarla lì, restituendo ai salernitani quel sogno infranto in pochissimo tempo e a suon di record negativi battuti. Senza una scusa, senza dialogare con la stampa locale, senza andare sotto la curva a metterci la faccia. Salerno e provincia, misteriosamente, hanno dimenticato e accantonato tutto dopo aver contestato Lotito, Mezzaroma e Fabiani che hanno avuto una sola colpa: vincere troppo e subito. Ad averceli ancora quei cattivoni dei romani che non proponevano ponti con i rivali nè aspettavano la partenza di Njoh per ufficializzare un Primavera del Sassuolo...