
CORONAVIRUS - Come cambia il calciomercato
Sarà un'estate diversa: il covid-19 ha stravolto le nostre vite, privandoci della libertà. Da un mese siamo a casa, isolati dal mondo, cercando di sconfiggere un nemico invisibile. I dati dei nuovi contagiati sono positivi, ma la luce in fondo al tunnel è ancora lontana.
Anche il calcio si è dovuto allineare alle direttive imposte dal governo: campionati e allenamenti sospesi, dalla Serie A alla Terza Categoria. Una data per la ripartenza non c'è, tutto è ancora indefinito. E il mercato? Anche quello subirà delle variazioni: il trenta giugno terminerà la stagione e di conseguenza scadranno molti contratti. E diverse squadre si troveranno a continuare il torneo, semmai si dovesse (ri)iniziare, senza calciatori. Un problema grave, a cui la FIFA sta cercando di trovare una soluzione. Magari spostando la sessione di mercato ad agosto-settembre, dando così la possibilità a tutti di concludere in tranquillità l'anno calcistico. Ma questo, però, è l'ultimo dei problemi. Prima bisogna aspettare il via libera da parte del governo, sedersi ad un tavolino e scegliere una data per iniziare a giocare. Il calcio manca a tutti: dai tifosi alle casse dello Stato. Speriamo passi tutto in fretta, vogliamo tornare ad esultare per un gol, arrabbiarci per una sconfitta.





