Bologna, Bernardeschi: "Voglio il Mondiale. Non rinnego la Juventus e la Fiorentina"

Il Bologna targato Vincenzo Italiano sta proseguendo la preparazione alla stagione 2025-26. Dopo esser tornato dal ritiro di Valles i rossoblù hanno fatto ritorno a Casteldebole. Ed è proprio presso la sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli che il neo acquisto Federico Bernardeschi ne ha approfittato per rispondere alle domande dei giornalisti nella sua conferenza stampa di presentazione. Queste le sue dichiarazioni. Diretta testuale a cura di TMW.
12.25 - L'inizio della conferenza stampa è previsto per le 12.30
12.33 - Inizia la conferenza stampa di Federico Bernardeschi.
Avrà già notato il capitale qualitativo di questa squadra, ma cosa pensa di poter dare a livello umano?
"Ringrazio la società, i direttori, i dirigenti ed il mio procuratore che mi hanno dato l'opportunità di riportarmi in Italia in una realtà che sta diventando sempre più importante e che ormai si è affermata. Mi era stato detto che questo era un gruppo molto coeso, ma fino a quando non ci sono entrato dentro potevo basarmi solo sulle voci. Invece questo è un gruppo sano, fatto di giovani e di uomini con valori seri. Sono molto orgoglioso di farne parte. Mi hanno accolto veramente alla grande. Sono venuto per incrementare ancora di più questi valori. Abbiamo tre competizioni davanti a noi e serviva implementare la rosa perché è un bene per l'allenatore".
Quanto pensa alla Nazionale?
"Ho vinto un Europeo, ma non ho mai giocato un Mondiale. Voglio fare di tutto per esserci".
Rifarebbe la scelta di andare in Canada?
"La Serie A mi è mancata, ma rifarei quella scelta: è stata un'esperienza che non rimpiango sia per me sia per la mia famiglia".
Cosa prova ad indossare la 10 del Bologna?
"È una maglia storica, indossata da grandi campioni. Cercherò di portarla con il massimo rispetto, onorando chi l'ha indossata prima di me"
Ha ricevuto una chiamata da Gattuso?
"No, non ho ricevuto chiamate, ma forse perché sono stato via 5 anni. Ci può stare"
Ha parlato con Vincenzo Italiano?
"Sì, ci siamo confrontati prima di venire qui. Mi trovo molto bene con lui, è una persona diretta, onesta. Abbiamo scambiato le nostre opinioni calcistiche e ci siamo subito trovati in sintonia. Per me è stata una componente importante che lui fosse qui".
Quale sarà il suo ruolo?
"Ci sono tanti giocatori di qualità in Italia. Io qui voglio portare i miei valori umani e calcistici. Avevo voglia di rimettermi in gioco e mi sono inserito bene. Devo dire che non ho perso il ritmo. Per il ruolo in campo dovete chiedere al mister".
Cosa pensa della competizione con Orsolini?
"Non lo conoscevo prima. Ci siamo incrociati in Nazionale ma nulla di più. Lui è un simbolo di Bologna e questo se l'è guadagnato sul campo. Siamo due mancini naturali ma nelle squadre forti servono giocatori forti, soprattutto quando ci sono più competizioni da disputare. La competizione alzerà il livello della squadra e la coesione del gruppo".
Qual è attualmente il gap tra la Serie A e la MLS?
"A livello atletico non c'è, ma non c'è dubbio che ci sia a livello tecnico e tattico. Ma vi assicuro che a livello fisico i numeri non sono così distanti. Difficile trovare un campionato più tattico della Serie A in tutta Europa. La MLS è come paragonare l'NBA a l'Eurolega".
Qual è il suo tallone d'Achille?
"Per quanto mi riguarda ogni calciatore deve mettersi in discussione. Ci sono sempre automatismi e movimenti da imparare, specie quando si entra in una squadra rodata".
Viene dalle esperienze con Fiorentina e Juventus che sono le due squadre più odiate a Bologna, cosa ne pensa?
"L'accoglienza è stata molto positiva, voglio ringraziare i tifosi per questo. Bologna è una piazza calda, si sente che c'è entusiasmo. Ora sta a noi dimostrare ancora qualcosa in più. Il mio rapporto con il passato è meraviglioso: ho cambiato 4 società se includiamo Crotone (dove sono stato in prestito). Ci sta che qualcuno si sia arrabbiato quando sono andato via dalla Fiorentina, ma poi alla Juventus sono entrato in una società molto importante e abbiamo raccolto diversi successi. Ho rispetto per tutte le società in cui sono stato. Nella Juve sono diventato l'uomo e il calciatore che sono oggi, dunque c'è grande gratitudine".
Una decina di anni fa c'era stata la possibilità di venire a Bologna, se lo ricorda?
"Sì. Non avevo molta scelta, decideva la Fiorentina ai tempi, perché ero solo un ragazzo. Alla fine sono finito in Serie B al Crotone".
Come sta dal punto di vista fisico?
"Sono mesi che non gioco una partita, i ragazzi sono partiti prima di me, ma sto bene e spero che tutto questo possa trasparire all'esterno. Ora devo continuare a lavorare sodo".
Le è mancato il Fantacalcio?
"Forse non lo capirò mai. La gente si diverte e noi prendiamo insulti. È tutto naturale e fa parte del processo. C'è addirittura gente della mia famiglia che mi insulta".
Le è mancata la pressione?
"Ho preso casa nel cuore di Bologna. Mi piace vivere la città, mi vedrete spesso in centro con la mia famiglia. Sono una persona adrenalinica e a cui piace mettersi piccole pressioni tutti i giorni. Sono sincero: mi è mancato. Bella l'esperienza in Canada ma quando arrivavo a casa qualcosa mi mancava. Quando si è abituati a fare questo lavoro si ha una routine e delle emozioni interiori da cui non è facile separarsi. È per questo che noi calciatori facciamo fatica a ritirarci".
12.55 - Termina la conferenza stampa di Federico Bernardeschi.
