Il nervosismo di Rovella e le battute di Sarri: la Lazio non è serena


Un’amichevole di fine luglio, eppure Nicolò Rovella perde le staffe: calcio al pallone dopo un fallo contro, poi il confronto acceso con l’arbitro. A intervenire è anche Taty Castellanos, visibilmente irritato dalla direzione di gara durante il test contro l’Avellino. Episodi che raccontano più del semplice nervosismo da precampionato: la Lazio vive un momento delicato, carico di tensioni e incertezze.
La situazione di Rovella è emblematica. Il centrocampista oggi si gioca un posto in regia ma parte dietro nelle gerarchie di Maurizio Sarri, che per ora sembra preferirgli Danilo Cataldi, rientrato alla base dopo il prestito alla Fiorentina. Nonostante l’interesse di altri club, la Lazio non può cederlo: il blocco del mercato impedisce qualunque sostituzione. E così, bloccato insieme ad altri big, Rovella sente il peso di una sfida personale da vincere.
Ma il vero nodo è generale. Il ritorno di Sarri alla guida tecnica ha riacceso le speranze biancocelesti, ma il tecnico toscano non ha nascosto, al netto dell'ironia manifestata al fianco di Lotito, il malumore per una situazione imprevista: “Quando ho saputo del blocco del mercato, ho pensato che il presidente mi avesse fregato”, ha detto scherzando in conferenza accanto a Claudio Lotito. Un sorriso che nasconde amarezza. La Lazio non potrà comprare né vendere: resterà quella della passata stagione, con l’obiettivo di competere senza rinforzi. E gennaio sembra decisamente lontano.
