Dalla Juventus alla Serie B di Dubai. Il Maestro ci riprova


A Dubai c’è un bel clima, si può fare il bagno al mare anche nei mesi invernali e si guadagnano un sacco di soldi. Nulla di cui lamentarsi, per caità, anche se le prospettive di partenza erano ben diverse. È la storia di Andrea Pirlo, da poche ore ufficialmente allenatore del Dubai United. Ambizioso, certo, ma comunque militante nell’equivalente della nostra Serie B.
Qui ritroverà un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano come Adrien Silva, che ha giocato proprio nella Sampdoria tra il 2020 e il 2022. Ma questo è solo contorno. Nel podcast di oggi i fari sono puntati su cosa è successo, o non è successo, finora, al Pirlo allenatore.
Maestro da giocatore, come lo raccontava il suo soprannome, come tecnico Pirlo è partito in alto. Forse anche troppo. Otto giorni dopo essere stato nominato guida della Juventus U23 - l’attuale Next Gen - l’ex regista bresciano venne chiamato per sostituire Sarri sulla panchina della Juve “vera”, quella dei grandi. Ne nacque una stagione amorfa, nulla più. Gli anni successivi, nei quali i bianconeri non sono riusciti a rinverdire i fasti del ciclo d’oro, hanno riabilitato solo in parte un campionato concluso al quarto posto: oggi il minimo indispensabile, ma all’epoca a Torino si veniva da nove scudetti in nove anni.
Salutata la Vecchia Signora, la carriera di Pirlo si è avviata su una china in discesa, per certi versi inaspettatamente. Prima sì la permanenza in una prima divisione, ma trasferendosi in Turchia, al Fatih Karagümrük, salutato con risoluzione consensuale a una manciata di giornate dal primo campionato. Poi, il ritorno in Italia, ma in Serie B: settimo posto e una gara dei playoff con la Sampdoria che aveva l’ambizione di salire, poi l’esonero all’inizio di questa stagione, iniziata male e finita peggio per i blucerchiati. Ora, il sole di Dubai: all’estero, e in Serie B. Come andrà a finire questa volta?
