Bonucci: "Se dovesse scattarmi quel fuoco dentro, un giorno mi piacerebbe guidare la Nazionale"

"Il calcio è il lavoro più bello del mondo... se impari a toglierti le pressioni di dosso". Così ai microfoni di Vivo Azzurro TV parla Leonardo Bonucci, oggi assistente allenatore della Nazionale Under 20 guidata da Bernardo Corradi, ieri colonna della Juventus (502 presenze e 35 reti) e della Nazionale (121 presenze e 8 reti).
L'apice di Bonucci: Wembley, 11 luglio 2021, Italia Campione d'Europa. "Vincere con la maglia della Nazionale è il sogno di tutti i bambini che giocano a calcio - confessa Bonucci, autore del gol del pari in quella finale (Italia-Inghilterra 1-1, 4-3 dtr) -. Personalmente è stata la ciliegina sulla torta della mia carriera". E in quell'Europeo c'era anche un uomo in più: Gianluca Vialli. "Quando parlava - ricorda emozionato e con gli occhi pieni di gratitudine - percepivi un'energia diversa, e ogni discorso che faceva ti lasciava sempre un grande insegnamento".
Oggi, dopo aver annunciato quasi un anno fa la fine della sua carriera da calciatore si prepara "forse" a diventare allenatore: "L'idea c’è - confessa sorridendo -. Al momento sto studiando per prepararmi al corso UEFA A, che mi consentirebbe di poter allenare le formazioni giovanili fino all'Under 20 e le Prime Squadre in Serie C. Se dovesse scattare davvero quel fuoco dentro, quello stesso fuoco che mi ha spinto a voler fare il calciatore, l’obiettivo sarà quello di guadagnarmi la possibilità di allenare un giorno una grande squadra, magari anche la Nazionale".
E se un giorno guiderà una squadra, proverà a fondere due mondi opposti: l'animato Antonio Conte e il calmo Roberto Mancini. "Ho avuto la fortuna di essere allenato da grandi allenatori, ma se dovessi sceglierne due come punti di riferimento per un possibile futuro in panchina sarebbero Antonio e Roberto. Caratteri completamente diversi, ma tatticamente mi hanno insegnato tanto".
