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Giancarlo Dotto: "Solo De Rossi per il dopo Mourinhho. Nato per essere grande"

Giancarlo Dotto: "Solo De Rossi per il dopo Mourinhho. Nato per essere grande"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 16 gennaio 2024, 09:49Serie A
di Simone Lorini

Giancarlo Dotto, giornalista della Gazzetta dello Sport, analizza il freschissimo esonero di Josè Mourinho e indica in un nome ben preciso, Daniele De Rossi, l'unica potenziale candidato a raccoglierne l'eredità:

"Per un leader a vocazione settaria tu esisti solo in quanto amico. Nemici sono tutti quelli che non concorrono alla tua causa. Preso atto che i giocatori non lo erano, perché scarsi o cagionevoli, Mou li ha scaricati, come un bambino fa con i giocattoli venuti a noia. Tutte le volte che ne riconosce il merito dell’impegno è di fatto un modo di sottolinearne l’inadeguatezza. Tenuti in vita, Pellegrini e compagni, solo con la benzina delle metafore, la “famiglia” su tutte e poi quella geniale e ardita dei “banditi”. José è andato così a prendersi la gente. I tifosi. Loro sì, all’altezza della missione, la gloria di Mou. Esaurita la spinta dei nervi, la Roma smette di essere una squadra. Tante isole incomunicabili. Una foresta pietrificata. Al disperso Smalling si aggiungono il fragile Paulo, l’ineffabile Lukaku delle ultime settimane, l’enigmatico Pellegrini, la cupezza stabile di uno appena uscito da un treno che ha deragliato in corsa, gli smarriti esterni, l’horror vacui del non poter guardare avanti, la postura all’indietro diventa la nicchia confortevole di caratteri non esattamente leonini. Unici Mancini, Cristante e Bove ad ammazzarsi nel deserto. E ora, la disgrazia più grande, anche i tifosi hanno perso la pazienza.

Già. E ora? Trucchi e conigli non bastano più. Mourinho s’inventa con i texani un colpo di genio napoleonico o si passa ad altro. Domani, o forse già oggi. La soluzione? Solo una. Daniele De Rossi. Solo lui può ribaltare la storia Mourinho, la sua ambigua grandezza, tenendo accesa la fiamma. Nato per essere un grande allenatore, ancora prima che un grande calciatore, De Rossi (lo suggerisco da quando ancora non aveva smesso di giocare, un tantino prematuro come lui stesso mi rimproverò). La Spal non lo ha bruciato. Anzi. Quelli come lui diventano più forti nei passaggi a vuoto. La sua storia lo dimostra. È scritto: sarà il più grande allenatore della storia romanista. È scritto, ma non è detto che accadrà. Essere all’altezza del proprio destino non è facile. Ci vogliono una psiche d’acciaio e anche un po’ di sana megalomania (qualità per la quale a Mou spetta una cattedra ad Harvard). Daniele dovrebbe solo fare i conti con la sua grande emotività e il suo troppo amore. Può farcela. È un ragazzo intelligente e ha un grande cuore. La sua empatia include, non esclude", il suo pensiero espresso su gazzetta.it.

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