Gravina e il no di Ranieri: "C'è stata un'idea. Ma non ci siamo fatti trovare impreparati"

"È un sogno che si avvera e spero di essere all’altezza del ruolo". Parole di Gennaro Gattuso, nuova guida dell'Italia, che quest'oggi presso l'hotel Parco dei Principi di Roma si presentato ufficialmente come 23° commissario tecnico unico della storia della Nazionale. In conferenza stampa, tra i molteplici temi affrontati, l'ex centrocampista si è soffermato in particolar modo anche su quello che sarà il lavoro nei prossimi mesi: "Io e io mio staff sappiamo che c'è tanto da lavorare, ma c'è la consapevolezza di poter fare un grandissimo lavoro. C'è da lavorare, da andare in giro e parlare coi giocatori per entrare nella loro testa. Sento dire da tanti anni che non c'è talento, ma io penso che i giocatori ci siano e dobbiamo solo metterli nella condizione di farli esprimere al massimo. L'obiettivo è riportare l'Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale".
Al fianco di Gattuso, oltre la capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon, era presente anche il presidente federale Gabriele Gravina (qui la conferenza stampa integrale) che ha spiegato così la scelta dell'ex centrocampista: "Gattuso è il nuovo CT della Nazionale, ha le qualità e la determinazione ma soprattutto il desiderio di realizzare qualcosa di grande per l'azzurro e per il nostro paese. La Nazionale ha bisogno di lui, Gattuso ha risposto senza alcuna esitazione alla chiamata in azzurro, alla convocazione da parte della nostra Nazionale ha risposto con lo stesso entusiasmo col quale rispondeva quando veniva convocato da calciatore. Però non farei l'errore di ridurre questa sua disponibilità a un semplice entusiasmo, c'è davvero tanto altro: un grande spirito di sacrificio, grande professionalità. Mi ha colpito fin da subito la sua volontà di anteporre il noi all'io, ha voluto lanciare subito dei messaggi molto chiari con un entusiasmo straripante. Mi ha detto subito che nessuno vince da solo, l'idea della squadra determinata e convinta. Si vince insieme, al Mondiale si va tutti insieme e questo credo sia il messaggio più bello. Chi ama la Nazionale oggi deve fare un passo in avanti, cercare di sostenere questo progetto per il bene dell'azzurro, del nostro sport, per il bene del calcio".
Com'è andata con Ranieri?
"C'è stata un'idea. Prima di sentire Ranieri avevamo già avviato un percorso su un progetto alternativo, non ci siamo fatti trovare impreparati. Con Dan Friedkin con cui ho un ottimo rapporto ci siamo sentiti, il rapporto è stato di massimo rispetto, ma non c'erano le condizioni di andare oltre. Una scelta reciproca".
