Inter, 350 milioni e 68 anni di differenza: l'unico rischio è sottovalutare il Salisburgo

Onori e oneri. Simone Inzaghi ricorda le insidie del girone e del Salisburgo, che alla prima giornata del girone D di Champions League si è fatto corsaro nel fortino del Benfica. Il tecnico dell'Inter, intendiamoci, fa benissimo: il più grande rischio che la sua squadra è proprio quello di sottovalutare la formazione austriaca, che peraltro non se la passa benissimo visto che delle ultime cinque partite giocate ne ha perse tre e vinta soltanto una. D'altro canto, la capolista della Serie A, la finalista dell'ultima edizione della Champions, non può concedersi il lusso di pensare, di fronte a una squadra giovane e forte, ma di ben altro livello, ad altro risultato che non sia la vittoria.
350 milioni... Al di là della storia, dei trofei di squadra e dei palmares dei singoli, il gap lo raccontano bene alcuni numeri. La rosa dell'Inter, dati Transfermarkt alla mano, vale circa 563 milioni di euro: il più costoso è mister 100 milioni, Lautaro Martinez, ma altri otto giocatori superano i 25 milioni. Non è un numero a caso: è la valutazione che lo stesso portale fa di Strahinja Pavlovic, talentuoso difensore classe 2001. È il giocatore più costoso di una rosa che nel suo complesso arriva a una valutazione di circa 206 milioni di euro.
… e 68 anni di differenza. Sono quelli che potrebbero correre tra le due formazioni di partenza, se venissero rispettate le indicazioni sulle probabili scelte di Inzaghi e Struber. Il prima, sommando gli anni dei suoi titolari, arriverebbe a 318; l'avversario dovrebbe fermarsi a 250 anni. Ulmer è l'unico ultratrentenne di una formazione che conta soprattutto su ventenni e giù di lì. A Lisbona, del resto, il Salisburgo ha vinto schierando l'undici più giovane nella storia della Champions League: un record che, peraltro, appartiene da anni alla filiale austriaca del mondo calcistico Red Bull. E ancora: i nerazzurri, con un'età media di 28,6 anni nei suoi titolari, sono la squadra più esperta della Serie A; i concittadini di Mozart - 21,6 anni di età media - sono i più giovani del pur non ipercompetitivo campionato austriaco.
Ma il talento non manca. È Golia che ospita Davide, e al gigante converrebbe liquidare la pratica quanto prima, anche per poter pensare subito alla Roma e a Big Rom. Attenzione: giovane non vuol dire poco talentuoso. Perché a Salisburgo si coltiva il meglio che poi andrà a foraggiare il Lipsia o arricchire la Red Bull - a proposito: non ditelo ad alta voce, la UEFA non gradisce - con ricche cessioni: dopo Haaland, Szoboszlai e Sesko, i prossimi gioielli sono già pronti. Bidstrup, lo stesso Pavlovic, Konaté, Gloukh, Simic: hanno solo bisogno di tempo.
