Cafu: "Allegri al Milan può dare la grinta giusta. Modric? Un investimento che può ripagare"

La leggenda della Nazionale brasiliana e due volte campione del mondo, Marcos Cafu, è intervenuto in occasione della Milano Football Week a Milano, evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport:
Qual è l’origine del tuo soprannome?
“Cafu deriva da Cafuringa, che giocava con la Fluminense. Mi avevano detto che somigliavo a lui”.
Ci racconti il tuo inizio da giovane?
“È stato molto difficile in Brasile. Nove volte mi hanno allontanato delle squadre in Brasile, dicendomi che non avrei potuto essere calciatore. Qualcuno mi diceva anche che correvo poco. È stata importante però la mia volontà. Solo io ho deciso quello che volevo essere”.
Tutti poi si sono accorti del tuo valore?
“Sì, la mia carriera è cominciata al San Paolo, tra l’altro lì ho vinto tutto quello che c’era da vincere in Brasile. Anche la Coppa Intercontinentale contro il Milan”.
Cosa significa indossare la maglia del Brasile?
“È un onore e un piacere rappresentare il tuo popolo è il tuo paese. Appena nasci in Brasile ti fanno un pallone. Sono stato l’unico a giocare 150 partite con la maglia del Brasile, è un onore davvero. Il Brasile è sempre favorito all’inizio. L’unico paese con cinque mondiali vinti”.
Nel 2002 era un Brasile molto tecnico?
“Una nazionale che ha vinto il mondiale è sempre forte. Nel 1994 forse era una nazionale più esperta e nel 2002 è stato diverso. La squadra giocava ad occhi chiusi, ci piaceva giocare. Andavo in campo divertendoci con responsabilità. Non perdevamo mai l’allegria di giocare a calcio”.
Ci racconti il legame tra Brasile e Milan? Che ne pensi di Ancelotti?
“È bellissimo. Carletto è l’italiano più brasiliano del mondo. La scelta sua è stata importantissima. Carletto ha tanta esperienza”.
Ancelotti vincerà il sesto mondiale?
“Io lo vedo bene e speriamo bene”.
Saresti disponibile ad entrare nel suo staff?
“Mi farebbe piacere, io sono sempre pronto per le opportunità. Intanto l’ho sentito per fargli gli auguri. Gli ho detto che la stampa e la gente è esigente. Ha cominciato bene anche nella fase difensiva".
Neymar ha dato meno di quello che ci si aspettava?
“Ha vinto tutto tranne il Mondiale. Ma non possiamo pensare che lui possa vincere da solo. Serve anche una squadra. Ora in questo momento c’è una squadra che può giocare anche per lui”.
Capello e Ancelotti sono simili?
“Parliamo di due allenatori vincenti che hanno fatto tanto per il calcio italiano. Capello ha vinto a Roma e non è facile vincere li. A Milano invece è diverso, non si possono paragonare. Sono entrambi molto bravi”.
Tra Kakà e Totti chi scegli?
Kakà è stato bravo a Milano e Totti a Roma (ride ndr). Sono giocatori che amavi vedere giocare, ragazzi straordinari per il calcio. Forse a Totti è mancato giocare in una piazza diversa".
Il vostro Milan era insuperabile?
“C’era una difesa insuperabile e segnavamo molto. Il Milan difficilmente prendeva gol perché eravamo molto disciplinati. Facevamo paura”.
Cosa ti aspetti dal Milan di Allegri?
“Lui può dare la grinta giusta. Il Milan è sempre stato una potenza nel calcio mondiale. Allegri può dare uno spirito diverso”.
Giusto l’investimento su Modric?
“Per me è un investimento che può ripagare. Può tranquillizzare anche lo spogliatoio, anche se chiaramente non potrà giocare tutte le partite. Può fare bene”.
Gasperini alla Roma? Come lo vedi?
“Speriamo che possa fare bene. A Roma c’è pressione, è una piazza calda”.
Cosa pensi dello scudetto del Napoli?
“Sta facendo molto bene e ogni riesce sempre ad essere competitivo. Merito del Napoli aver vinto lo scudetto contro l’Inter”.
Cosa pensi di PSG-Inter?
“Può capitare. Quando ti capita da calciatore non vedi l’ora di andare a casa e che finisca la partita. Nessuno poteva prevedere i 5 gol del Psg, neanche il più fanatico tifoso dei parigini. È una partita che accade ogni 100 anni, un po’ come Il 7-1 di Germania-Brasile. Mi dispiace per l’Inter, sicuramente non è normale. Hanno sbagliato l’unica partita che non potevano sbagliare”.
La nostra nazionale italiana non ha talento? Cosa pensi di Gattuso ct?
“I talenti nel mondo sono pochi. Gattuso avrebbe la grinta giusta per l’Italia. Il talento esce se lo fai giocare. Gattuso è uno che ti può anche prendere per le orecchie i giocatori, è l’uomo giusto. L’Italia può andare al Mondiale”.
C’è un giocatore che ti assomiglia?
“Hakimi può essere simile a me, mi è sempre piaciuto".
Cosa pensi del Mondiale per Club?
“I giocatori arrivano sotto stress, è un torneo nuovo e diverso. Ma nessuno vuole perdere. Ci sono tutte le squadre più forti. Vedremo cosa succederà dopo questo Mondiale dal punto di vista fisico. Perché la stagione sarà molto lunga”.
Anche per Inter e Juve potrebbe essere un problema il Mondiale?
“Per tutte le squadre può essere un problema. Hanno calciatori che vanno in nazionale e giocano tantissimo”.
