L'ex preparatore dei portieri del Napoli, Tarallo: "Perché ce l'hanno con Meret?"

L'ex preparatore dei portieri del Napoli - ai tempi di Mazzarri, Reja, Benitez e Sarri - Luciano Tarallo, è intervenuto a TuttoMercatoWeb.com per parlare dello Scudetto degli azzurri e del portiere della squadra di Conte, Alex Meret.
Quanto è stato inaspettato questo Scudetto? E quali meriti vede fra le varie componenti?
"Tanto. Grande merito va dato a Conte, ma anche ai ragazzi ed alla società che ha supportato tutto questo? Poi serve un pizzico di fortuna come in tutte le cose della vita. Penso sia importante sottolineare il grande lavoro di Antonio Conte. Allenamento mentale va confezionato su misura ad ogni singolo atleta. Ottimo sarto, allenamento fisico e anche mentale".
La preoccupa il possibile addio di Conte?
"All'arrivo di Conte, a Napoli tutto ci aspettavamo meno che lo Scudetto. Su 2 milioni di persone, forse in 2 avrebbero scommesso un euro sullo Scudetto. Ci auguriamo che resti a Napoli. Se non accadesse, come fatto con Spalletti, Sarri, Benitez, ce ne faremo una ragione".
Allegri sarebbe un altro buon sarto?
"Un nome su tutti che mi piacerebbe sarebbe De Zerbi, in realtà. Mi piace molto come allenatore. Allegri? Sinceramente se fosse sulla falsariga di quello visto degli ultimi anni alla Juve, non mi piacerebbe molto, ma starà a lui poi smentire me e chi la pensa così e fare bene a Napoli".
Meret è stato fin troppo sottovalutato?
"E' sempre stato criticato, anche quando ha vinto la Coppa Italia o lo Scudetto. La piazza è divisa al 50% su di lui, per me. Il problema è che molti di quelli che non lo vedono bene sono tifosi o giornalisti che magari non hanno le competenze giuste, se si va in profondità, per giudicare un portiere. Ma se andiamo nei dettagli, nei gesti tecnici, se si facesse un sondaggio fra gli addetti ai lavori che se ne intendono, penso che il 99% sarebbero pro-Meret".
Quali dettagli?
"Quando parliamo di un portiere, parliamo dell'area tattica che si suddivide in 3 parti: area difensiva, area offensiva e gestione delle transizioni positive e negative. Il 90% delle persone dirà: il portiere deve parare. E invece no: con la riforma del 1992 nel gioco del calcio il portiere deve sapere usare piedi, deve costruire gioco".
Meret in questo è cresciuto moltissimo.
"All'inizio aveva difficoltà, quest'anno basta vedere i dati pubblicati dalla Fifa quanto sia cresciuto. A livello di precisione dei passaggi è considerato fra i primi 5 al mondo sia sul passaggio corto (entro i 25 metri). che su quello lungo (oltre i 40 metri). Parliamo di un ragazzo talentuoso, un classe '97, con bella stazza e che è migliorato tanto. Fra i due talenti, io scelgo sempre quello che ha più capacità di apprendimento. Pure se non era ancora arrivato al Napoli, quando c'ero io già avevamo intravisto questa sua capacità. Vicario, grandissimo talento, è andato via proprio via perché c'era Meret. Non capisco affatto perché in molti gli sono contro. Ben venga qualche errore, dai quali si migliora".
Gli consiglierebbe di rinnovare e restare?
"Oltre a fargli i complimenti personalmente, se dovessi dargli un consiglio gli direi di restare, è un bravo ragazzo, educato, di bella famiglia ed un portiere da Napoli. Il problema sarebbe sempre lo stesso: riesce a sopportare ancora le critiche della piazza? Io penso di sì. Ad essere onesti, forse se fossimo in una stanza io e lui, gli direi anche di riflettere se non sia il caso di spiccare il volo in altre squadre. Sa cosa dico sempre?".
No, cosa?
"Che se non sai qualcosa, devi studiare, oppure non dare giudizi. Sento dire "in area piccola non esce mai": chi lo dice non sa nemmeno quanto sia grande l'area piccola ed a quanto viaggi la palla. Parliamo di 100,76 metri quadrati, non 10 come sento dire, con la palla che viaggia a 90-120km/h, piena di difensori e attaccanti. Prendono gol così in ogni parte del mondo, ma nessuno parla altrove. Come mai? Perché qui ce l'hanno con Meret".
Che ne pensa della sfida Donnarumma-Sommer in finale di Champions, a proposito di portieri che di critiche ne hanno sentite?
"Per me sono due top. Si parla sempre e solo degli errori, sui quali i portieri costruiscono un vissuto. L'errore è una richiesta d'aiuto. Quanti errori fanno al Roland Garros? Una marea. Federer ha vinto l'80% delle partite, ma la percentuale di punti raggiunti che gli ha permesso di vincere le partite è bassa, del 54%. La gente vuole la perfezione. Come glielo spieghi?".
Per Sarri si parla di Atalanta, Lazio e Fiorentina. Che ne pensa di queste ipotesi?
"Se ne parla anche per il Napoli, anche se non penso ce ne siano di possibilità. Ha tutte le caratteristiche del grande allenatore. Fiducia in sé stesso, mentalità elastica, intelligenza. E' un leader, con una grande cultura, parlare con lui è bellissimo. E' un buon comunicatore. E la cosa che mi piace di più di lui è che è curioso verso il nuovo, nel gioco del calcio. Il suo 4-3-3 è meraviglioso, infatti. Il fusibile che fa funzionare il televisore costa pochi centesimi, senza di esso però la TV da migliaia di euro non funziona. Il fusibile nel calcio è il passaggio, che Sarri cura più di ogni altra cosa".
