Oscar, figlio della Masia: "Inter, mi sono ricreduto. Barça favorito? Montjuic ha cambiato tutto"

Due anni più giovane di Pep, un lungo passato comune nella Masia del Barcellona e la stessa impostazione cruyffiana nel leggere il calcio. Oscar Garcia, ex allenatore fra le tante di Celta Vigo, Brighton, Watford, Reims, Leuven e Chivas, conosce Guardiola e il Barça come pochi altri al mondo. Ci ha giocato, l'ha respirato, in campo prima e dalla panchina poi. Proprio nel giorno di Inter-Barcellona, è lui che abbiamo dunque intervistato in esclusiva su TuttoMercatoWeb.com per saperne di più sulla sfida che deciderà la prima finalista di Champions League.
Oscar, che partita si aspetta dopo il pirotecnico 3-3 dell'andata?
"Mi piacerebbe dirti una vittoria del Barça. Ma, essendo realisti dopo la partita che abbiamo visto all'andata, credo che nessuno possa sbilanciarsi su cosa succederà. Quello che è certo è che nessuna delle due squadre abbasserà la guardia, perché entrambe hanno dimostrato di desiderare fortemente il pass per la finale. Quindi possiamo aspettarci una partita di alta intensità e di un livello di calcio molto alto, come è stato anche nel match di Barcellona".
Chi è il favorito ora?
"Prima della partita di andata ti avrei detto che vedevo il Barça favorito, soprattutto dopo aver vinto la finale della Coppa del Re contro il Real Madrid. Inoltre, l'Inter veniva da una sconfitta nella lotta per il primato in Serie A e dall'eliminazione in Coppa Italia contro il Milan, suo eterno rivale. Ma con la partita di andata, a Montjuïc, tutto ciò che pensavo è cambiato e credo che al momento non ci sia un favorito dopo il risultato del primo match".
C'è qualche giocatore dell'Inter che potrebbe essere titolare nel Barça di oggi?
"L'Inter ha giocatori che giocherebbero titolari in qualsiasi squadra del mondo, poi dipende dallo stile dell'allenatore, ma Inzaghi allena senz'altro giocatori di calibro mondiale".
Lamine Yamal può raggiungere il livello di Messi?
"È praticamente impossibile fare questo pronostico, Messi è il migliore di tutti i tempi e Lamine sta iniziando solo ora il suo cammino, nettamente in anticipo e a un livello eccellente per un ragazzo della sua età".
Come vede attualmente la Serie A? E quali differenze trova rispetto ad altri campionati?
"Molto competitiva, con squadre che si stanno comportando molto bene anche in Europa. Non c'è nessuna squadra nel mondo che desideri affrontare squadre italiane in uno scontro a eliminazione diretta, perché sono competitive per natura, sia difensivamente che offensivamente. Dopo alcuni anni in cui le sue formazioni non erano al loro livello abituale, la Serie A italiana è tornata ad essere secondo me una delle prime tre in Europa".
Adesso si trova senza squadra, cosa si aspetta dal suo futuro immediato?
"Mi immagino facendo ciò che è la mia passione, allenando. Vedremo le opzioni che arriveranno per poter scegliere quella che meglio si adatta a ciò che voglio".
Ha una vasta esperienza internazionale avendo allenato in molti Paesi diversi (Spagna, Inghilterra, Francia, Messico, Belgio, Austria, Grecia, Israele...): si immagina un giorno anche in Italia?
"Speriamo. Come ho detto prima, l'Italia è tra i primi tre campionati in Europa e mi mancano solo l'Italia e la Germania per aver allenato in tutte e cinque le grandi leghe europee".
Inevitabile la domanda su un suo ex storico compagno di squadra: vedrebbe bene Guardiola alla Juve?
"Vedo Guardiola allenare ovunque lui voglia, perché è un allenatore che può allenare qualsiasi squadra del mondo con successo. Anche la Juve ovviamente".
