Udinese, l'ex Calori: "Bijol un leader, non sono sicuro che Solet possa prendere il suo posto"

Per commentare le manovre di mercato dell'Udinese ha parlato a Il Messaggero Veneto l'ex Alessandro Calori, iniziando dal commentare il probabile addio di Bijol: "Lo sloveno si è dimostrato un leader in queste ultime tre stagioni, e con la sua partenza verrà a mancare un punto di riferimento per tutti".
Solet ha già dimostrato di poter essere un arcigno difensore.
"Non concordo del tutto, a meno che non parliamo del primo Solet, quello visto all’opera nelle prime sei, sette partite dal suo arrivo in Italia. Dopo però è tornato alla normalità e adesso bisognerà capire quale sarà il vero Solet, perché finora abbiamo visto due versioni".
Crede che il francese non sia un leader?
"Ritengo che un leader debba essere riconosciuto dai compagni. Non è che si entra in spogliatoio presentandosi a tutti come un leader. Vedendolo giocare, penso che Solet sia più un leader di se stesso che del gruppo, e quindi molto diverso da Bijol per atteggiamento".
In difesa l’Udinese inserirà anche Bertola.
"Ragazzo molto interessante, ma nel suo caso manca l’esperienza, mentre Kristensen non lo vedo ancora pronto per assumersi una certa leadership pur avendo forza e fisicità".
Anche lei è curioso di vedere se l’Udinese passerà in mano americane?
"Sì, ma fin d’ora posso già dire che se dovesse lasciare, la famiglia Pozzo andrà ringraziata per avere costruito l’Udinese, facendo anche vedere delle belle squadre. Nel caso accadesse, lascerebbe un grande vuoto. Cosa hanno portato finora nel nostro calcio? Non ci ho lavorato, ma li sto conoscendo e so che lavorano molto con l’intelligenza artificiale che ormai sta prendendo piede. Pensare che il calcio possa esserne esente è un errore, e col tempo ci abitueremo, con o senza americani".
