Rimini, trattativa a oltranza per la cessione del club. Ma incombe una nuova scadenza
In casa Rimini si continua a tenere il fiato sospeso in attesa della tanto agognata svolta societaria che dovrebbe porre fine alla breve, e negativa, parentesi targata Building Company che sta trascinando la società biancorossa verso il baratro del fallimento. Le negoziazioni sono in corso da tempo, come confermato nei giorni scorsi da una nota della proprietà, con un gruppo si cui ancora non si conosce il nome pronto a subentrare e dare un futuro ai romagnoli. Non ci sarebbero invece stati movimenti da parte dell’ancora misteriosa Multi-Club Ownership, un gruppo imprenditoriale che possiede quote azionarie di più società calcistiche, che aveva provato a inserirsi nell’operazione, come riporta il Corriere Romagna.
Gli spifferi dei soliti ben informati parlano di un’importante azienda agroalimentare italiana, con ampio giro d’affari internazionale e un fatturato annuo attorno ai 2 miliardi di euro, che vorrebbe espandere uno dei suoi marchi in Riviera e per questo sarebbe interessato ad acquisire il Rimini, ma le clausole di riservatezza non hanno permesso finora di saperne di più o di conoscere il nome di questa azienda.
Il tempo per chiudere non è però molto perché venerdì incombe una nuova scadenza come quella della rata d’affitto per il mese d’ottobre dello stadio Neri. L’obiettivo è dunque chiudere, come si era vociferato nei giorni scorsi, entro giovedì in modo che sia la nuova proprietà a farsi carico di questo pagamento che altrimenti andrebbe coperto dalla Building Company pena il rischio di vedersi sbarrare le porte dell’impianto per la sfida contro il Bra di sabato. L’ottimismo resta intatto, anche perché di alternative alla cessione non se ne vedono, ma ora serve un’ultima accelerazione per voltare pagina e, si spera, dare un futuro migliore al Rimini.
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