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Lerda: “Il Vicenza fa paura. In Serie C pesano più le pressioni esterne che il campo”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 11:04Serie C
di Luca Bargellini

Lerda: “Il Vicenza fa paura. In Serie C pesano più le pressioni esterne che il campo”

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Franco Lerda, tecnico dalla lunga esperienza in tutte le serie professionistiche del calcio italiano, ha analizzato i temi primari del campionato di Lega Pro attraverso i microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione 'A Tutta C': Partiamo dall’Union Brescia: la società ha scelto Eugenio Corini per sostituire Aimo Diana. Una decisione che sembra confermare l’ambizione del presidente Pasini. Come la interpreta? "Quando scegli un allenatore come Eugenio Corini in Serie C significa che punti al massimo. Il presidente ha capito che l’organico dello scorso anno non bastava e questo è un messaggio chiarissimo: a gennaio il Brescia interverrà sul mercato. I tredici punti di distacco dal Vicenza sono tanti e, oltre all’allenatore, serviranno rinforzi". Proprio questi 13 punti: la scelta di Corini è anche un messaggio al campionato? C’è davvero la possibilità di riagganciare il Vicenza? "L’obiettivo è chiaramente quello di non mollare. È vero, c’è il Lecco di mezzo, ma il distacco è rilevante. Ho vissuto una situazione simile a Crotone: prima di Natale noi avevamo 48 punti, il Catanzaro 54. Il Vicenza ha un organico molto forte, la piazza è importante, così come la proprietà. Per rimettere in discussione il campionato serve anche un pizzico di “demerito” del Vicenza: non dipende solo da Lecco e Brescia". A proposito di Coppa Italia di Serie C: Potenza, Renate, Latina e Ternana sono le quattro semifinaliste. Le Fere sono le favorite o la Coppa è troppo imprevedibile? "La Coppa Italia di Lega spesso viene messa in secondo piano dalle squadre più attrezzate, soprattutto all’inizio. Le grandi tendono a concentrarsi sul campionato e le altre hanno più possibilità di avanzare. Quest’anno tre semifinaliste su quattro non partivano per vincere i rispettivi gironi: questo dice tutto. La Coppa è imprevedibile". Girone C: Catania, Benevento, Salernitana e Cosenza sono tutte in corsa per il primo posto. C’è una favorita tra queste quattro? "È davvero difficile dirlo. Il Catania ha un allenatore che conosce l’ambiente e sa come si vince: lavora da un anno. La Salernitana è una grandissima piazza: è retrocessa, è ripartita con entusiasmo, ma quando retrocedi paghi sempre qualcosa. Ora ha perso un po’ di smalto. Il Benevento ha fatto un mercato eccellente e a gennaio si rinforzerà. Il Cosenza è partito dietro le quinte ma è venuto fuori benissimo, anche se numericamente è un po’ corto. Se proprio devo dare un piccolo vantaggio, direi Catania e Benevento per forza societaria e stabilità. Ma la gestione delle pressioni — che a Salerno e Catania sono enormi — sarà decisiva". Ultimo tema: la sperimentazione del FVS in Serie C. Dopo 17 giornate che idea si è fatto? "In generale sono favorevole alla tecnologia, se migliora l’oggettività delle decisioni. Ma bisogna essere attrezzati. In Serie C le telecamere non sono sufficienti, i tempi di revisione sono troppo lunghi e le partite finiscono quasi sempre con recuperi eccessivi. Il VAR ha senso solo se funziona e se il responso è chiaro per tutti. Altrimenti crea più problemi di quanti ne risolva — e questo succede persino in Serie A. In C va rivisto, perché così altera i tempi di gioco".