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Fontana incorona la squadra più forte della Serie C: “Il Vicenza ha qualcosa in più delle altre”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 11:49Serie C
di Luca Bargellini

Fontana incorona la squadra più forte della Serie C: “Il Vicenza ha qualcosa in più delle altre”

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Per Gaetano Fontana non ci sono dubbi: il Vicenza è oggi la squadra più completa della categoria. Di questo e molto altro ha parlato nel corso del suo intervento a TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C': Mister, la quindicesima giornata è andata in archivio. Il Vicenza sembra essere non solo la squadra che sta dominando il Girone A, ma probabilmente la migliore dell’intera Serie C, nonostante le diversità tra i tre raggruppamenti. È davvero così? "Sì, assolutamente. Non ho visto la partita, ma ho letto le dichiarazioni post-gara: il Vicenza è uscito con un risultato positivo e ha anche sfiorato il colpo pieno, pur non facendo una grandissima prestazione. Questo è un segnale importante: quando riesci a fare risultato anche nella giornata non ideale vuol dire che hai una struttura solida, capace di reggere. Per quello che si è visto finora, credo sia la squadra più completa". Negli altri gironi ci sono Arezzo, Catania, Salernitana e tante altre squadre attrezzate. Si può leggere questa situazione come un innalzamento complessivo della competitività oppure come la presenza interna di una sorta di “C1 e C2”, visto il divario con chi insegue? "Se guardiamo i nomi, salvo poche eccezioni, parliamo di club abituati a campionati di livello superiore. L’ambizione delle piazze è quella di recitare un ruolo da protagonisti, ma i posti per salire sono pochi. C’è un innalzamento dovuto proprio alla presenza di queste società. Domenica ho seguito Ascoli–Arezzo: partita bellissima tatticamente e tecnicamente, con una cornice di pubblico notevole. Lo stesso succede a Vicenza, Brescia e in molti stadi del Sud. Questo conferma quanto siano importanti queste squadre nei loro territori". L’Ascoli ha cambiato proprietà e guida tecnica: è arrivato mister Tomei. Ho la sensazione che sia un allenatore sottovalutato, perché qualcuno si aspettava un nome più altisonante. Lei cosa ne pensa? "Chi è dentro le dinamiche del calcio conosce pregi e difetti di tutti. Non credo sia stato sottovalutato perché 'non famoso'. Sta facendo un percorso importante: questo è il suo terzo anno da primo allenatore, negli anni precedenti ha fatto vedere cose buone e la società ha scelto un profilo che potesse proporre un’identità di gioco chiara. Considerando i tempi strettissimi, hanno fatto passi da gigante. È ovvio che non possano avere già tutti gli strumenti, ma sono diventati una delle protagoniste del torneo. Domenica, contro l’Arezzo, si è visto un Ascoli fedele alla propria idea di gioco. L’Arezzo, a sua volta, sta proseguendo un progetto iniziato lo scorso anno: certe letture e automatismi derivano dal lavoro lungo. Bisogna dare tempo ai ragazzi e alla società: è una storia molto bella". Oggi riprende la Coppa Italia di Serie C. Dall’esterno sembra spesso percepita come un intoppo, soprattutto per chi lotta per obiettivi importanti o per la salvezza. Dall’interno dello spogliatoio questi ragionamenti si fanno? "Di solito la competizione, all’inizio, viene vista come una fase di rodaggio. Poi dipende dagli obiettivi: per competere su due fronti serve una rosa profonda, che non tutte le squadre hanno. Molte lavorano con giovani e numericamente sono corte. Per chi punta a salvarsi può diventare un peso; per chi ha ambizioni diverse può essere l’occasione per dare minutaggio a chi gioca meno. Io la definisco un “vorrei ma non posso”: si vede strada facendo. Quando arrivi in fondo tutti vogliono vincere, anche perché c’è il premio della partecipazione ai playoff nazionali. Il Catania, qualche anno fa, ha sfruttato proprio la Coppa pur non avendo un grande campionato. Ma ci sono anche difficoltà reali per chi non ha numeri per reggere tutto". Delle gare degli ottavi di finale in programma oggi lei quale consiglierebbe a chi vuole conoscere meglio la Serie C? "Per i motivi detti prima, possibilità di arrivare fino in fondo e partecipare alla fase nazionale, direi Potenza–Audace Cerignola: sono società che negli ultimi anni hanno investito molto. L’Audace ha sfiorato anche la Serie B. Quest’anno ha cambiato guida tecnica e tanti giocatori, e sta cercando di ritrovare il passo. Un’altra è San Benedettese–Union Brescia: non tanto per il Brescia, di cui conosciamo già il valore, ma per la San Benedettese, piazza importante con numeri notevoli di tifoseria, squadra giovane e grande ambizione. Tra tutte le gare, credo che queste due siano le più da attenzionare". In un flash, mister: che voto dà alle prime 15 giornate con l’FVS, questa sperimentazione tecnologica della Serie C? "Considero le innovazioni sempre positive. Non deve essere uno strumento per far cambiare idea all’arbitro, ma per fare chiarezza su episodi dubbi. Si sente dire che 'non serve perché gli arbitri non cambiano opinione': ma non è questo lo scopo. È un supporto, non un giudice. È da migliorare, ma bisogna continuare su questa linea".