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Caso Seregno, Corda torna a parlare: "Io deferito? Voglio essere ascoltato dalla Procura"

Caso Seregno, Corda torna a parlare: "Io deferito? Voglio essere ascoltato dalla Procura"TUTTO mercato WEB
venerdì 11 marzo 2022, 21:25Serie C
di Tommaso Maschio
fonte Tuttoc.com

Il caso Seregno non finisce mai. Ieri il Corriere della Sera, edizione Milano, ha rivelato l'esistenza di una chat di squadra creata dall'ex presidente Davide Erba, nonché dell'esistenza di un'indagine presso la Procura della Repubblica di Monza sulle vicende avvenute da novembre in poi. A TuttoC, torna a parlare l'ex direttore generale dei brianzoli, Ninni Corda, raggiunto a inizio marzo dal deferimento della Procura Federale, con gravi accuse a suo carico: "Finora solo la Procura della Repubblica ha lavorato in maniera impeccabile, e non è poco, ma paradossalmente dovrebbe essere il contrario. Perché spero che la Procura Federale mi senta al più presto: io ho fatto una richiesta con posta certificata il 2 dicembre, chiedendo di essere sentito, dopo aver già mandato dei documenti, per allegare la documentazione relativa alla mia denuncia alla Procura della Repubblica e non mi ha mai sentito nessuno. Ora scriverò di nuovo al procuratore capo, il dottor Chiné, perché voglio essere sentito".

Ma secondo lei perché non è stato ancora sentito?

"Può essere anche per un errore nelle comunicazioni, del resto la procura federale non è quella della Repubblica: può essere che la corrispondenza magari sia stata persa. A me non hanno fatto nessuna comunicazione relativamente al deferimento: sembra l'abbiano fatta solo al Seregno e non a me, almeno questo si evince dal deferimento. Io chiedo di potermi difendere, visto che non ho potuto farlo sul deferimento. E voglio che siano acquisiti gli atti già in mano alla Procura della Repubblica: non sono scherzi, è soltanto l'inizio di un progetto che ha come obiettivo far retrocedere la squadra, l'ha detto chiaramente nella mail del 5 novembre. E penso che lo stia raggiungendo: ho lasciato la squadra al settimo posto, ora è ultima in classifica".

Però Erba ha venduto il Seregno più di due mesi fa.

"Mah, non mi pare di aver visto nessun comunicato ufficiale. Secondo me non è cambiato molto, tanto che da quel che mi risulta Erba e il suo socio in affari Martino Borghese (ex difensore dei brianzoli, oggi al Locarno nelle serie minori del calcio svizzero, ndr) oggi erano al campo".

Scusi, che cosa intende per socio in affari?

"In materia di criptovalute: Erba propone spesso ai suoi giocatori, allo staff tecnico e alla dirigenza, di acquistare criptovalute. Sono cose legittime, per carità, però di fatto c'è un rapporto che va oltre l'amicizia".

E chi le avrebbe detto che oggi erano al campo? Suoi ex giocatori con cui è rimasto in contatto?

"Sì, esatto. Ma comunque, andiamo avanti. La cosa fondamentale è che Erba era il principale istigatore di violenza, non Ninni Corda. È stato lui a creare una chat a settembre, in cui diceva di picchiare lo spogliatoio e c'erano frasi antisemite molto gravi. Io oggi scriverò alla Comunità Ebraica di Milano mettendomi a disposizione per poter procedere in ogni sede contro quei due signori, perché hanno dimostrato un atteggiamento vergognoso, sono cose per me vomitevoli".

Torniamo a queste chat pubblicate dal Corriere della Sera. Lei era parte del gruppo Whatsapp, non ha mai scritto?

"Quando lui ha commentato sugli ebrei, io Gentile e Anelli siamo rimasti agghiacciati. Non abbiamo commentato nulla. Non c'è risposta a quei messaggi: tenga presente che queste chat sono certificate da un consulente della Procura di Repubblica di Avellino e di Napoli, poi acquisite dalla Repubblica di Monza su mia denuncia. È ora che venga giudicato da chi di competenza. Io sono mesi che dico che sono preoccupato perché il suo obiettivo è di retrocedere e ha smantellato la squadra, dandola in mano a gente che non è capace di gestire un club. Avete mai visto uno staff tecnico confermato dopo quattro punti in quindici partite? Non esiste. E poi basta rileggere i messaggi su Mariani".

Beh, Erba ha sempre definito goliardiche certe sue affermazioni.

"Facile, però contano i fatti. Io ai primi di dicembre ho tirato fuori la mail in cui mi diceva di voler retrocedere: quello lo ritengo un tentativo di illecito sportivo. Se ne sta occupando la Procura della Repubblica, quella Federale non vuole farlo? io voglio credere che ci sia stato soltanto un problema di comunicazione, tanto che oggi scriverò al dottor Chiné per chiedere di essere urgentemente sentito. Ha voluto Erba questo gioco al massacro".

Torniamo al clima che si respirava a Seregno. Il deferimento nei suoi confronti parla di cose pesanti.

"Io non ho potuto neanche replicare alla procura… Nel penale gli inquirenti mandano l'avviso di conclusione delle indagini agli indagati, che possono rispondere. Allo stesso modo, il deferimento dovrebbe essere verificato anche in base a quello che uno risponde. Però se io non posso rispondere, come si fa? Non c'è contraddittorio. Se io gli porto le chat di Erba e la mia denuncia penale, le cose cambiano completamente. A me, finora, non è stata data alcuna possibilità di difendermi. Se io avessi potuto ribattere che era lui il principale responsabile del clima, tra gli audio e i chat, allora sarebbe cambiato tutto il quadro. Il suo progetto, ripeto, era quello di non pagare più nessuno e poi far retrocedere la squadra. Quello che voglio dire è che purtroppo la Procura Federale è molto indietro rispetto alla Procura della Repubblica. Quando sarà tutto chiaro, il mio deferimento sarà del tutto ridimensionato".

Restano accuse gravi nei suoi confronti.

"Con tutto il rispetto, stiamo parlando di entrare nel merito di degli allenamenti che si facevano: sono 25 anni che faccio questi allenamenti, posso portare mille giocatori a testimoniare che portavano solo miglioramenti. Contano risultati, io tra D e C ho vinto otto campionati. Lei dice che le accuse contenute nel deferimento sono gravi? Il calcio fiorentino, che poi non è propriamente calcio fiorentino ma più una pallamano/rugby, è un metodo di allenamento: lo fanno in tanti club, anche di alto livello e persino nelle giovanili. C'è una normativa federale che lo vieta? Poi dicono che Anelli avrebbe dato schiaffi a un giocatore: per me è un professionista esemplare che ha dato sempre tutto per la squadra, semmai Erba nella chat lo istigava ad aggredire i compagni ma non penso l'abbia mai fatto".

La Procura sostiene anche che lei aizzava i giocatori in campo.

"Benissimo. Può essere che io abbia un modo eccessivo di contrappormi all'avversario, o modi molto duri. Ma mai fuori dalle regole. Nel calcio ci sono tanti comportamenti duri o antisportivi, io mi considero duro ma leale".

Vengono citate anche minacce verbali e sue frasi razziste contro il vicepresidente Sotiri.

"Anzitutto, sono successe per strada e non sul calcio di gioco. Io gli avrei detto 'albanese di merda'. Lui mi ha detto 'sardo di merda'. Non è razzismo allo stesso modo? Tra l'altro veniva a impedirmi di fare al mio lavoro, nonostante come direttore generale avessi funzioni operative superiori. Magari c'è chi reagisce in un certo modo, io sono fatto in una certa maniera e reagisco male. Magari lei è una persona tranquilla, io ho reagito in un'altra maniera. Ma lì tra l'altro sono stato io il primo a denunciare. C'era un progetto, ripeto, per far retrocedere la squadra e non pagare il mio stipendio. Basti pensare che tutto è successo dopo che abbiamo vinto in otto contro undici a Legnago".

Ma perché Erba dovrebbe mai avere questo progetto?

"Tutto nasce perché Erba ha sbagliato l'atteggiamento con me: se fosse venuto lì a dirmi che c'erano problemi economici, mi sarei comportato in maniera adeguata, sono il primo a capire le cose. La mail invece è clamorosa e a me non è piaciuta: io avevo un contratto a Foggia e ne ho accettato uno importante triennale a Seregno per andare in B. Adesso dopo tre mesi salta il banco e non vuole più pagare lo stipendio a me e ad altre trenta persone? L'ho trovato assurdo. Io ho difeso lo stipendio mio e di tante altre persone".

Anche qui, ci sono però diverse testimonianze sul clima che si viveva a Seregno sotto la sua gestione. Fumagalli parlò di "Gomorra".

"Sì, ma in quelle testimonianze si parla di Anelli, non di me direttamente. E comunque si parla di allenamenti duri, ma non particolarmente gravi. Ripeto: sono cose che faccio da 25 anni con gente che poi è andata in A. Chi l'ha letto si è messo a ridere. Guardate la serie Netflix sulla Juventus: secondo voi Chiesa deve andare a denunciare Pirlo? Quanto a Fumagalli, è andato via venti giorni dopo che sono andato via io. Fino a metà novembre mi scriveva che se andavo via io era il primo ad andarsene. Poi ha cambiato versione. Tra l'altro Anelli gli disse 'con che faccia torni da tuo figlio stasera' che è ben diverso da quanto riportato. Fino al giorno prima erano come fratelli. Del resto Fumagalli ha lavorato con me nei tre anni precedenti, si è accorto dei miei metodi solo il 12 novembre 2021?".

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