Comunicato dei Brescia 1911: "Non siamo disposti a sacrificare la nostra storia per la C"

Con un lungo comunicato titolato 'Aspettando Godot' il gruppo Brescia 1911 è tornato a far sentire la propria voce in merito alle voci riguardanti le Rondinelle che potrebbero ripartire dalla Serie C grazie a un accordo con la Feralpisalò di Giuseppe Pasini. Un'ipotesi che non piace assolutamente agli ultras biancoblù. Di seguito il comunicato
"Paradossalmente ci sembra di essere tornati all’inizio dell’era Cellino, quando la nostra diffidenza nei suoi confronti fu travolta dall’entusiasmo del resto della tifoseria, un entusiasmo più che legittimo verso l’ex patron del Brescia (in effetti, non è mai stato il nostro presidente), ma che a noi sembrò subito eccessivo. Oggi, il nuovo “salvatore” indicato dai soliti ben informati potrebbe essere invece il presidente del Salò. Ricevuto “in pompa magna” nella Loggia dei bresciani dalla Sindaca, è ritornato a riempire le pagine social e dei giornali.
Peccato che qualche anno fa Pasini fu insultato pesantemente per non avere dato un contributo alla salvezza del Brescia Calcio (in odore di fallimento dopo una retrocessione in serie C e relativo ripescaggio), e soprattutto per avere mostrato in pubblico la famigerata maglia orobica a strisce con tanto di nome impresso sul dorso.
A differenza di allora, però, oggi è dipinto quasi come fosse un eroe - perfino da chi l’ha vilipeso fino a ieri. Certo la memoria di noi italiani (e molti bresciani purtroppo non fanno eccezione) è quella media dei criceti, quindi non c’è da stupirci.
Se poi si aggiunge il fatto che per mantenere la storia intatta del Brescia Calcio bisognerebbe soffrire, lottare, sbattersi in prima persona, è comprensibile che molti (non tutti!) siano disposti ad accettare la soluzione più facile propinata dalla Sindaca, per quanto poco dignitosa e tuttora “nebulosa”. Una soluzione ancora una volta calata dall’alto, suggerita oltretutto proprio da chi fino a ieri se ne è fregato della nostra storia, della nostra Maglia, della nostra appartenenza.
Quindi, pur di mantenere una certa categoria (peraltro infima, e non certo per colpa delle tifoserie che la vivono loro malgrado), non solo si è disposti a sacrificare l’intera storia della Leonessa biancoblù, ma si delega perfino il nostro futuro a questi personaggi, che probabilmente vedono in questa situazione drammatica un’occasione di rivalsa e un’opportunità economica, oltre che la possibilità di raccogliere un ampio consenso pubblico/elettorale.
Fra mille tecnicismi/tatticismi ai più incomprensibili (fra gli “ignoranti” ci siamo anche noi, sia chiaro), c’è però una cosa certa, che non si può ignorare: a questo punto della storia, se si vuole ripartire senza perdere la categoria “guadagnata” da Cellino, ossia la serie C, lo si potrà fare solo spazzando via la storia centenaria del Brescia Calcio.
Purtroppo, con essa svaniranno anche tutta la nostra credibilità e quella dignità sportiva costruita in tanto tempo e con molto sacrificio.
Proprio per questo, se tutto ciò dovesse accadere senza che si tenti un’altra soluzione, saremo tutti complici di questo omicidio sportivo e sociale!
Per chiudere, oggi ci troviamo di fronte a una scelta precisa: tifare per la categoria, oppure per la Maglia e la sua storia.
Naturalmente noi non abbiamo dubbi. E voi?
Ripartire sì, ma –a questo punto– non dalla C! Avanti Brescia sempre!
Ultras Brescia 1911*
Brescia 11/06/2025
P.S. Alcune doverose puntualizzazioni:
1) Non siamo contrari a prescindere alla ripartenza dalla Serie C; purtroppo, però, questo passaggio si potrebbe fare solo facendo una fusione, oppure mettendo in campo un altro stratagemma che cancellerebbe di fatto la storia del Brescia Calcio; per questo non lo condivideremo mai!
2) Nei confronti di Pasini (e di altri possibili investitori) non abbiamo pregiudiziali di sorta, a un patto però: dev’esserci un progetto concreto di base, al centro del quale ci siano sempre e comunque la storia e la Maglia del Brescia Calcio, con i suoi colori e i suoi tifosi; un progetto che –per quanto suddetto– non può certo partire dalla Serie C;
3) Non abbiamo mai attaccato il presidente del Salò, nemmeno quando insultarlo era diventato lo sport nazionale; semmai l’abbiamo difeso in più di un’occasione (l’ultima volta la settimana scorsa); potremmo dire lo stesso per la Sindaca di Brescia;
4) Non abbiamo la verità in tasca, e sebbene siano molti a pensarla come noi, non siamo così megalomani da pensare di rappresentare l’intera tifoseria; tuttavia, *le nostre ragioni e la realtà dei fatti devono essere chiare a tutti, così che ognuno faccia le proprie scelte consapevolmente;
5) Ogni decisione presa rimarrà nella storia, in un senso o nell’altro;
6) Non ci sono mai piaciute le decisioni calate dall’alto; e mai come in questo caso ci vorrebbero condivisione e confronto pubblico;
7) Abbiamo capito fin da subito che ci sarebbe stato da lottare, e noi lotteremo!
P.P.S. La foto nell’altra pagina è –per ovvie ragioni– in bianco e nero; vi assicuriamo, però, che la maglia è quella tanto contestata...
