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La critica di Vicario: "Non c'è più la sensazione di finire una stagione e iniziarne una nuova"

La critica di Vicario: "Non c'è più la sensazione di finire una stagione e iniziarne una nuova"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 11:00Serie A
di Niccolò Righi

Si gioca troppo nel calcio del 2025? Il tema è sempre attuale e ciclicamente torna fuori, specialmente in una stagione in cui il Mondiale per Club andrà ad intasare ulteriormente un calendario già particolarmente condensato di impegni. Sono tanti i giocatori che hanno preso posizione su questo tema: da Kroos, a Rodri, passando per Bastoni.

Adesso anche Guglielmo Vicario ha lanciato il campanello d'allarme in un'intervista rilasciata sulle colonne de La Repubblica: "La sconfitta con la Norvegia? Non vogliamo prenderci alibi, perché se perdi partite pesanti è inutile cercarli, devi assumerti le tue responsabilità. Dico però che siamo andati a giocare partite cruciali dopo una stagione con più di cinquanta partite a testa. Non c’è neanche più la sensazione di terminare una stagione e cominciarne una nuova. Questo è innegabile ed è il pensiero di tanti calciatori. Bisogna dare la possibilità a chi va in campo di rendere al cento per cento, e a volte non sei neanche al cinquanta".

Com’è il rapporto con Donnarumma in Nazionale?
"Un legame vero. Quando sono arrivato in nazionale lui aveva fatto 45 partite. Ora ne ha 74, questo racconta cosa sia Gigio. Ho solo grande rispetto, sono contento di fargli da sparring partner. Ma sono anche molto competitivo e voglio giocare, come tutti. Ter Stegen del Barcellona: è uno dei portieri più forti del mondo e nella Germania è sempre il vice-Neuer. Ederson nel Brasile è dietro Alisson. Non mi turba essere il secondo, posso solo essere più competitivo".

Qui l'intervista completa.

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