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tmw / torino / Primo Piano
Petrachi ha capito il Toro ora Cairo, che l’ha rivoluto, deve assecondarlo e seguirlo nelle strategie
Oggi alle 15:30Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Petrachi ha capito il Toro ora Cairo, che l’ha rivoluto, deve assecondarlo e seguirlo nelle strategie

Il ritorno di Gianluca Petreachi al Torino ha portato una ventata di aria fresca che ha rinvigorito la squadra e forse ha anche dato maggiori certezze a mister Baroni che ha virato definitivamente sul 3-5-2 modulo che sembra proprio dare maggiore equilibrio ai giocatori in campo sia in fase difensiva sia in quella offensiva. Dall’arrivo di Petrachi infatti il Torino pur non giocando partite entusiasmanti ha comunque ottenuto due vittorie con squadre sulla carta alla portata, ma che stavano facendo meglio dei granata e infatti erano e sono davanti in classifica, anche se il divario da entrambe si è ridotto a un solo punto. La squadra di Baroni con le vittorie su Cremonese e Sassuolo è passata dal quartultimo posto al 13esimo. E’ vero che ci sono delle partite da recuperare a causa della Supercoppa Italiana, Napoli-Parma e Inter-Lecce il 14/1 e Verona-Bologna e Como-Milan il 15/1, ma questo non cambia la situazione del Torino perché qualche passetto avanti è stato fatto, fermo restando che nelle prossime tre partite, con Cagliari, Verona e Udinese, dovrà continuare sulla strada intrapresa senza più avere quegli alti e bassi che hanno caratterizzato le prime quattordici giornate.

Sull’importanza della vittoria sul Sassuolo e sul dare continuità è lo stesso Baroni che ha insistito nel post gara ieri: “Questa partita deve essere un trampolino di lancio per il prosieguo del campionato, è una vittoria determinante per come è arrivata perché c’è modo e modo di vincere. Quando vinci con questa personalità, giocando così bene e facendo una partita veramente molto, ma molto buona, deve essere un modello da seguire per il nostro cammino”. E non si è stancato di ripeterlo: “Non dobbiamo abbassarci da questo livello. Più che la vittoria, importantissima, mi sono piaciuti l’atteggiamento, l’approccio e la tenuta mentale. Avevo chiesto una partita di grande fiducia, difendendoci sempre in avanti. Nel primo tempo abbiamo fatto una partita incredibile, e grazie alla nostra aggressività e alla nostra capacità di mettere pressione, il Sassuolo non è riuscito a gestire la palla”. E sulle prestazioni di alcuni suoi giocatori: “Vlasic si sta calando sempre di più nel ruolo di mezzala, ha messo dentro le due fasi: in un contesto in cui stiamo tutti bene, lui ci sta dando un contributo importante. Simeone e Ilic hanno spaccato la gara, hanno fatto molto bene tutti. Ilic ha tanta qualità: ogni tanto si smarrisce ma io voglio riprenderlo perché può dare ancora molto. E Tameze? Ha fatto una grandissima partita”. I miglioramenti ci sono stati, ma devono continuare: “Abbiamo quasi un record di clean sheet (7, Juric ne fece 8),ma siamo anche la seconda peggiore difesa perché quattro partite hanno sporcato il cammino difensivo. Però queste cose ce le siamo tolte. Ma possiamo crescere, dobbiamo crescere:questa squadra ha margini ancora importanti”.

Un aiuto verrà dal calciomercato che aprirà i battenti il prossimo 2 gennaio e qui entra in gioco Petrachi che dal giorno in cui ha rimesso i piedi al Torino non ha sbagliato una dichiarazione dimostrando di conoscere profondamente la situazione del Torino e di aver compreso cosa chiedono i tifosi e cosa serve all’ambiente granata. Anche ieri prima dell’inizio della partita ha dichiarato: “Cercherò di apportare piccole modifiche e fare meno danni possibili e se c’è qualcuno che era stato preso per il 4-3-3 e ora gioca meno, valuteremo se è il caso di mandarlo a giocare. In difesa interverremo sicuramente, anche a fronte delle assenze per la Coppa d’Africa”. Su un possibile rinforzo Marianucci: “Il difensore toscano rappresenta un profilo molto interessante, è un giovane che sta facendo benissimo. Tuttavia, oltre alle qualità tecniche, c’è un requisito specifico per questo mercato: non voglio giocatori di passaggio. Mi piacerebbero calciatori che arrivano con l’idea di restare a lungo, perché soltanto così si può instaurare quel rapporto di appartenenza che è fondamentale per il Torino”.Il nocciolo della questione sta proprio nell’ultimo concetto espresso da Petrachi, ma su questo è il presidente Cairo che deve seguire il direttore sportivo e cambiare completamente la strategia adottata finora del prendere giocatori sperando che si mettano in luce per poi rivenderli e ottenere delle laute plusvalenze.