Udinese, Nani: "Prestazione non all'altezza, non possiamo accettare questo"
Il group technical director dell'Udinese, Gianluca Nani, ha commentato ai microfoni di Dazn la pesante sconfitta per 5-1 subita dalla sua squadra contro la Fiorentina nel match valido per la 16ª giornata di Serie A. L'espulsione di Okoye dopo sette minuti ha condizionato la gara, ma il dirigente bianconero non cerca alibi e parla di una delle peggiori prestazioni stagionali. Nani ribadisce gli obiettivi del club e analizza i limiti di una rosa giovane ancora in fase di crescita.
Direttore, è chiaro che le partite cambiano con gli episodi. L'espulsione dopo sette minuti ha pesato, però è difficile da spiegare la prestazione di questo Udinese reduce da quella contro il Napoli. Che spiegazione si è dato?
"Sicuramente non è per colpa dell'espulsione, perché l'espulsione evidentemente ci ha messo una difficoltà in più. Se sei una squadra che ha ambizioni, se sei una squadra forte, poi tra l'altro noi fisicamente siamo forse la squadra più forte del campionato, non può essere che giochi con un uomo in meno e fai una prestazione così. Noi dobbiamo essere bravi a vedere le nostre responsabilità e non quelle che sono state degli episodi negativi. Deve andare al di là degli episodi negativi. Per questo mi dispiace. Io come società sono qui a testimoniare il nostro rammarico. Avremmo voluto fare un regalo a noi stessi, ai tifosi per Natale, soprattutto dopo la prestazione con il Napoli. Invece ci troviamo qui a commentare forse la peggior prestazione dell'anno".
Come si spiega questo rendimento così altalenante di un gruppo squadra capace di battere Napoli, Atalanta e Inter e poi di perdere in casa con il Genoa o oggi con questo 5-1 così largo?
"Noi la partita l'avevamo iniziata anche bene, i primi sei minuti molto aggressivi. Era quello che volevamo fare. Poi quell'episodio ha dato forza a loro. Loro sono una squadra forte e hanno preso spunto da quello e hanno iniziato a giocare. Io l'ho sempre detto, la Fiorentina è una sleeping giant, è un gigante che dorme. Se si sveglia è una squadra costruita per la UEFA, se non qualcosa di più. È normale che poi ti tirano fuori una prestazione così. Sul primo gol c'è stata una deviazione, c'è stata l'espulsione. Io lo dicevo prima della partita a qualcuno che sulla carta ci vede, tra virgolette, ci dà una buona opportunità. Ma le partite cambiano per un episodio così. Ti buttano fuori il portiere e dopo cinque minuti fai la partita di 90 minuti in dieci contro una squadra forte e succede questo. La prestazione comunque non è stata all'altezza, al di là del fatto che giocavamo in dieci. C'era la nostra più ampia volontà di fare una grande prestazione per dare questa svolta. Non ci siamo riusciti e questo ci dispiace. Come me lo spiego? Siamo una squadra giovane che sta in work in progress, il lavoro è in corso. Facciamo grandi prestazioni e poi ci troviamo in queste situazioni. Tra l'altro l'undici di partenza era lo stesso di sabato. Dobbiamo ancora crescere per poi poterci permettere di ambire a traguardi più alti. In questo momento dobbiamo accettare la posizione dove siamo, ma non accettare le prestazioni di questo genere. Deve essere uno spunto per crescere, per migliorare e per andare avanti".
Ti aspettavi magari qualcosa in più da giocatori tipo Kabasele o Solet? Solet è un grande giocatore, però ha dei blackout. A volte fa quel gran gol all'incrocio, però un difensore deve dare sicurezza in tutte le partite. Lui è molto altalenante. Se alcuni giocatori di grande esperienza ti vengono a mancare a livello di continuità, poi gli stessi giovani vanno un po' dietro. Può essere anche questo un aspetto dove devi migliorare?
"Sono tanti gli aspetti dove dobbiamo migliorare. Considera che domenica dopo la partita chi ci diceva che eravamo una squadra da Champions League e oggi abbiamo fatto una prestazione obiettivamente non all'altezza. Noi sappiamo di essere un work in progress, sappiamo di essere una squadra che deve migliorare da tanti aspetti. Anche per questo io ho sempre detto e continuo a dire che l'obiettivo sono i 40 punti, poi certo il prima possibile. Appena arrivano i 40 punti fa parte della natura umana quello di avere ambizioni e traguardi e sogni diversi. Detto questo, sì, è un insieme di errori, di situazioni e di punti che ti porta a questo. Dobbiamo prendere spunto da quello che è successo perché non succeda più e dobbiamo ripartire. Non ci sono scuse, non c'è l'espulsione come scusa che era legittima, non c'è il rigore non dato su Davis che era legittimo. Non devono essere scuse. Dobbiamo noi essere più forti di tutto questo".
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