23 luglio 2006, il Catania prende un centravanti diciottenne dal Giappone: è Morimoto

Il 23 luglio del 2006 il Catania batte un colpo in attacco. È Takayuki Morimoto, uno dei pochi giapponesi sbarcati nel Belpaese dopo l'arrivo di Miura, Nakata e Nanami. Nakamura era appena andato via dalla Reggina, comunque dopo ottime stagioni, mentre Yanagisawa non aveva lasciato grande traccia nel campionato di Serie A. Poco dopo arriverà Masashi Oguro, al Torino, che lascerà poca traccia nel corso della sua esperienza in granata con solamente dieci presenze. Invece Morimoto parte bene, accolto da tutti con grande speranze: a 15 anni e 10 mesi aveva esordito in J-League, la serie A giapponese, ed è diventato presto il più giovane attaccante a segnare in campionato.
Arriva dai Tokyo Verdy in prestito per un anno. Dopo qualche mese di ambientamento, entra in campo a sette minuti dalla fine di Atalanta-Catania, realizzando subito il suo primo gol in Serie A firmando l'1-1 finale. La sfortuna però è dietro l'angolo, perché Morimoto si rompe il legamento crociato a marzo. Le buone prestazioni però convincono il Catania a confermarlo, riscattandolo proprio dai nipponici.
Sembra comunque l'inizio di una grande carriera, non sarà così. Dopo l'operazione torna in campo ma segna solo un gol in quattordici partite. A vent'anni, invece, cresce. Sigla sette gol in e sembra il momento di lanciarlo al top. Invece galleggia e dopo due anni non riesce a diventare il calciatore che s'intravedeva a Catania. Poi Al Nasr, JEF, Kawasaki Frontale, Avispa Fukuoka. Poi Grecia e, infine, Akragas, dove è sbarcato solamente due mesi fa per un ritorno nel calcio italiano.
