Fra incontri con gli imprenditori locali e il nodo stadio. Pasini accelera sul progetto Brescia

A Brescia continuano gli incontri e le valutazioni per portare in porto il tentativo di salvare il calcio nella città con il trasferimento della Feralpisalò di Giuseppe Pasini. Due settimane molto intense, quelle che porteranno al 15 luglio data limite per il cambio di nome e sede del club gardesano.

A fare il punto è la versione online del Giornale di Brescia sottolineando come nella giornata di ieri Pasini abbia incontrato la famiglia Bonomi con cui ha discusso del nuovo Brescia che nascerà vista la stima che lega gli imprenditori fra loro con un sostegno che potrebbe non essere solo a parole, ma anche con gesti concreti. Pasini però deve inevitabilmente stringere i tempi, trasformare gli inviti ad andare avanti e le promesse di sostegno in qualcosa di concreto. Creare insomma quella squadra che lo aiuti, perché sbarcare a Brescia in questo momento, in queste condizioni, è quasi un’impresa.

C’è poi sempre la questione del Rigamonti a tenere banco con il presidente Massimo Cellino che entro il 30 giugno deve rispondere al Comune e saldare le rate del canone d’affitto pena la decadenza del contratto di gestione che al momento scade nel 2028. La società dell’imprenditore sardo difficilmente giocherebbe nell’impianto bresciano visto che il 3 luglio il Consiglio Federale dovrebbe decretarne la morte sportiva e la ripartenza quantomeno dall’Eccellenza. Per i regolamenti in essere però il Rigamonti può ospitare solo una squadra che disputi un campionato professionistico per cui Cellino dovrebbe eventualmente cercare un nuovo impianto per la sua squadra.. La cosa certa è che dopo il Consiglio federale del 3 luglio, se la strada tracciata da Pasini non avrà buche, ci sarà anche in Comune una lotta contro il tempo per il bando di assegnazione del Rigamonti alla nuova entità nascente.