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31 ottobre 2002, finisce 149-0 la partita con più autogol nella storia del calcio


31 ottobre 2002, finisce 149-0 la partita con più autogol nella storia del calcio
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 31 ottobre 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Ivan Cardia

Centoquarantanove a zero. Scritto per esteso, fa ancora più impressione. Come li conti, 149 gol? In novanta minuti fanno 1,65 reti ogni sessanta secondi. Tanti, decisamente troppi, da far pensare che il risultato sia stato raggiunto di proposito. Ma andiamo con ordine: il 31 ottobre 2002 si gioca AS Adema contro Sol de Emyrne, gara valida per l'ultima giornata del campionato del Madagascar. Non particolarmente affollato: stiamo parlando di un torneo che coinvolge appena quattro squadre, e che in questo caso specifico è clamorosamente già vinto dalla formazione di casa, sicura del primato a prescindere dall'esito della gara.

Il record. Curiosità: spulciando il Guinness World Records, l'almanacco che tiene conto di tutti i primati, anche i più impensabili, AS Adema-Sol de Emyrne 149-0 non figura come la partita con più gol nella storia del calcio. La definizione ufficiale è infatti "la partita con il maggior numero di autogol segnati da una squadra". Ebbene sì: tutte e centoquarantanove le marcature sono frutto di autoreti. L'obiettivo non è entrare nelle statistiche, ma protestare.

L'antefatto. Come detto, all'ultima giornata il campionato malgascio non ha più nulla da dire. L'Adema ha già il titolo in tasca, grazie al pareggio per 2-2 fra i rivali cittadini del SO Emyrne e gli altri rivali cittadini - sì, in Madagascar si giocano praticamente solo derby di Antanarivo - del Domoina Soavina Atsimondrano. Risultato frutta di un'accesa polemica: il pari arriva infatti su rigore, assegnato nei minuti finali dall'arbitro Benjamin Razafintsalama e duramente contestato da chi l'ha subito. A inasprire il clima, la nomina di Razafintsalama come direttore di gara (evidentemente la scelta è limitata) anche in occasione del turno successivo, proprio per AS Adema-Sol de Emyrne. Già perso il titolo, ancora furenti per il risultato della giornata precedente, i giocatori allenati da Ratsimandresy Ratsarazaka non ci stanno: seguendo il piano gara del proprio tecnico, iniziano a bombardare la propria porta. Per la cronaca, fallendo l'obiettivo, che dovrebbe essere 150-0: centoventi gol nei primi sessanta minuti, trenta negli ultimi trenta. Ne manca uno solo e infatti, quando l'arbitro non concede neanche un minuto di recupero, le paradossali proteste: i giocatori ospiti vorrebbero altri sessanta secondi per completare l'opera.

Le conseguenze. A non prenderla bene, i malcapitati spettatori, che bene o male hanno pagato il biglietto. Anziché festeggiare per la larghissima vittoria dei propri beniamini, i tifosi casalinghi abbandonano lo stadio e chiedono il rimborso. Molti probabilmente neanche ci volevano andare: in Madagascar lo sport più popolare è la savika, una specie di rodeo, seguita da rugby e pétanque, quest'ultimo simile alle bocce. Dubitiamo che il 149-0 abbia aumentato l'affetto nei confronti del calcio. Alla gara seguono durissimi provvedimenti nei confronti degli artefici: il Sol de Emyrne viene squalificato per dieci anni dal campionato, mentre il tecnico Ratsarazaka viene daspato per tre anni. Nessun provvedimento per l'arbitro.

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