TMW RADIO - Sconcerti: "Lazio, ora inizia il campionato. Sono tornati i grandi bomber"

A dire la sua sulla giornata di Serie A appena conclusasi è stato il direttore Mario Sconcerti. Ecco il suo intervento al Maracanà Show di TMW Radio.
Lazio che torna in zona Champions:
"Lo è per la prima volta. Ho sempre detto che la considero una delle poche squadre complete del campionato. Ora deve continuare con questo ritmo. C'è un Milinkovic in grande condizione, poi Immobile lo conosciamo. Il Cagliari era un brutto avversario, ma non credo che rimarrà ancora in fondo. Lì ci sono coinvolte tante grandi città e per adesso il rischio è che qualcuna di queste possa finire in B. Per la Lazio il campionato inizia adesso".
Cagliari, situazione complicata per Di Francesco:
"A gennaio ha comprato giocatori importanti. Mi sembra strano che sia lì in fondo, così come il Torino. Sono club che sono stati usati da allenatori che hanno preteso delle caratteristiche che non c'erano. Il Cagliari ora ha paura, ma è troppo presto per pensare a una deriva".
Il Torino forse è in condizioni migliori:
"Viene da 4 pareggi consecutivi. Ha fatto un grande risultato contro l'Atalanta. L'impressione è che fosse stato travolto ma che l'Atalanta ha sbagliato a smettere di giocare".
Genoa, con Ballardini un balzo in avanti enorme:
"Una squadra non eccezionale dal punto di vista tecnico, anche se hanno Badelj e Strootman, ma c'è grande agonismo. Si sono aggrappati ai giocatori di esperienza, vedi Zappacosta, Pandev, Criscito, ma hanno unito a questi giovani importanti. Si è tornati a badare alla sostanza".
Immobile, 15 gol in Serie A. Ormai è lui il bomber titolare della Nazionale?
"Deciderà Mancini. Lui e Belotti sono diversi. Ci vuole una squadra che giochi per Immobile, che assecondi i suoi movimenti. Ecco perché fa bene alla Lazio e meno in Nazionale. Devo dire però che per la prima volta i grandi cannonieri sono tornati in testa a questa classifica. Cosa che per anni non è capitato. Si è tornati ad un gioco classico".
Che dice del ko della Roma?
"E' stata costretta a fare quello che sa fare meno, ossia costruire nella metà campo avversaria. Sa invece ripartire dalla sua metà. Se l'aspetti con nove giocatori come la Juve e riparti con quella qualità, poi finisce così. La Roma negli altri big match scompariva come personalità. La Roma c'è stata, ha fatto la partita ma l'ha persa perché ha trovato un avversario che ha deciso lui come farla giocare".
