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Mkhitaryan-Veretout, la Roma ribalta il Parma e torna a vincere: 2-1, ai ducali non basta Kucka
Dopo tre sconfitte consecutive, torna a vincere la Roma di Paulo Fonseca. I giallorossi battono il Parma in rimonta al termine di una sfida combattuta: vantaggio ospite con il rigore trasformato da Kucka, poi sale in cattedra Mkhitaryan, che prima segna, poi serve l'assist per il bolide di Veretout.
Fonseca trema, poi ci pensa Bruno Peres - Il match è piacevole, giocato a ritmi piuttosto alti da due squadre che dimostrano di avere idee chiare. La Roma, scottata dalle tre sconfitta consecutive, prova a fare la partita ma concede spazi agli avversari e dopo pochi minuti si ritrova sotto: Cornelius, pescato alle spalle della difesa, cade in area nel contatto con Cristante, schierato come centrale di difesa. Il VAR richiama Fabbri, che dopo un'attenta visione delle immagini concede il rigore agli ospiti: Kucka si presenta sul dischetto e spiazza Pau Lopez.
La Roma prova a reagire e si riversa a testa basta nella metà campo ospite, alla ricerca del pareggio. L'occasione più grossa capita sul destro di Pellegrini: la conclusione dell'azzurro da fuori area trova il palo alla destra di Sepe. Sfortunati i capitolini, che rischiano qualcosa contro la velocità dell'ex Gervinho. I ducali, però, si abbassano troppo e al tramonto del primo tempo subiscono l'1-1: Bruno Peres sfonda a destra e serve Mkhitaryan al limite dell'area piccola; per l'armeno è un gioco da ragazzi battere Sepe e firmare la sua seconda rete consecutiva.
Tre punti d'oro con Veretout - Le squadre tornano in campo con una novità: Kurtic sostituisce Cornelius, frenato da un problema muscolare. Il canovaccio non cambia, perché la squadra di Fonseca preme alla ricerca del gol e lo trova subito, al 12', quando Veretout si esibisce nella specialità della casa: la conclusione dal limite è precisa e si insacca alle spalle di un incolpevole Sepe.
Gli emiliani sembrano storditi ma la Roma non ne approfitta e rischia di subire il pareggio a un quarto d'ora dalla fine, quando Mancini rischia grosso intervenendo in modo scomposto in area di rigore; Fabbri va al VAR ma non assegna il secondo tiro dal dischetto ai ragazzi di D'Aversa, incredulo per la decisione presa dal direttore di gara. Passato il pericolo, la Roma va addirittura vicina al tris con il neo-entrato Villar, che si lascia ipnotizzare da Sepe in due occasioni. L'assedio degli ospiti non produce gli effetti sperati. Vincono i capitolini, che dedicano la vittoria alla memoria di Ennio Morricone.
Fonseca trema, poi ci pensa Bruno Peres - Il match è piacevole, giocato a ritmi piuttosto alti da due squadre che dimostrano di avere idee chiare. La Roma, scottata dalle tre sconfitta consecutive, prova a fare la partita ma concede spazi agli avversari e dopo pochi minuti si ritrova sotto: Cornelius, pescato alle spalle della difesa, cade in area nel contatto con Cristante, schierato come centrale di difesa. Il VAR richiama Fabbri, che dopo un'attenta visione delle immagini concede il rigore agli ospiti: Kucka si presenta sul dischetto e spiazza Pau Lopez.
La Roma prova a reagire e si riversa a testa basta nella metà campo ospite, alla ricerca del pareggio. L'occasione più grossa capita sul destro di Pellegrini: la conclusione dell'azzurro da fuori area trova il palo alla destra di Sepe. Sfortunati i capitolini, che rischiano qualcosa contro la velocità dell'ex Gervinho. I ducali, però, si abbassano troppo e al tramonto del primo tempo subiscono l'1-1: Bruno Peres sfonda a destra e serve Mkhitaryan al limite dell'area piccola; per l'armeno è un gioco da ragazzi battere Sepe e firmare la sua seconda rete consecutiva.
Tre punti d'oro con Veretout - Le squadre tornano in campo con una novità: Kurtic sostituisce Cornelius, frenato da un problema muscolare. Il canovaccio non cambia, perché la squadra di Fonseca preme alla ricerca del gol e lo trova subito, al 12', quando Veretout si esibisce nella specialità della casa: la conclusione dal limite è precisa e si insacca alle spalle di un incolpevole Sepe.
Gli emiliani sembrano storditi ma la Roma non ne approfitta e rischia di subire il pareggio a un quarto d'ora dalla fine, quando Mancini rischia grosso intervenendo in modo scomposto in area di rigore; Fabbri va al VAR ma non assegna il secondo tiro dal dischetto ai ragazzi di D'Aversa, incredulo per la decisione presa dal direttore di gara. Passato il pericolo, la Roma va addirittura vicina al tris con il neo-entrato Villar, che si lascia ipnotizzare da Sepe in due occasioni. L'assedio degli ospiti non produce gli effetti sperati. Vincono i capitolini, che dedicano la vittoria alla memoria di Ennio Morricone.
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