Abramovich torna sulla cessione forzata del Chelsea: "Tante accuse, ma volevo solo aiutare"

Per la prima volta dopo l’addio al Chelsea Roman Abramovich ha parlato apertamente della fine del suo lungo ciclo alla guida del club londinese. Lo ha fatto attraverso un passaggio contenuto in un libro, dove l’ex patron russo racconta con amarezza il momento dell’addio forzato.
Presidente dei Blues dal 2003 al 2022, Abramovich è stato spinto a cedere la società a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Le pressioni della Football Association e del governo britannico, che lo ha sanzionato accusandolo di essere vicino al presidente Vladimir Putin, lo hanno costretto a mettere in vendita il club nel marzo 2022.
“Magari un giorno potrò assistere a una partita e dire addio come si deve, ma niente di più. Qualunque cosa faccia, sarò sempre accusato di avere cattive intenzioni. Ma in fondo cercavo solo di aiutare”, ha dichiarato Abramovich, che oggi si tiene lontano dal mondo del calcio.
Sotto la sua gestione il Chelsea ha vissuto uno dei periodi più vincenti della propria storia: quattro Premier League, due Champions League e numerosi altri trofei che hanno trasformato il club in una potenza del calcio europeo. Un’eredità sportiva importante, segnata però da un addio tutt’altro che sereno.
