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Infantino: "Offerte inaccettabili per i Mondiali femminili. 10 milioni contro i 200 per gli uomini"

Infantino: "Offerte inaccettabili per i Mondiali femminili. 10 milioni contro i 200 per gli uomini"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 2 maggio 2023, 16:19Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Il Mondiale Femminile di questa estate in Australia e Nuova Zelanda potrebbe non essere visto nei cinque paesi top d’Europa: Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna. A lanciare l’allarme e strigliare le emittenti televisive è il presidente della FIFA Gianni Infantino che ha usato parole molto dure accusando le varie emittenti pubbliche di non voler investire per promuovere lo sport femminile avendo avanzate offerte molto al di sotto delle richieste: “Oggi ho ripetuto il mio appello alle emittenti affinché paghino un prezzo equo per i diritti mediatici della Coppa del mondo femminile 2023. La Federazione mondiale ha fatto la sua parte, portando il montepremi a 152 milioni di dollari, triplicando l’importo pagato nel 2019 e dieci volte di più rispetto al 2015. Tuttavia le offerte delle emittenti, principalmente nei paesi europei Big 5, sono ancora molto deludenti e semplicemente non accettabili, soprattutto considerando che il 100% di tutte le quote per i diritti pagate andrebbe direttamente nel calcio femminile, nella nostra scelta di promuovere azioni verso la parità di condizioni e retribuzione. - si legge nel messaggio postato su Twitter da Infantino - Le cifre di ascolto della Coppa del mondo femminile sono al 50-60% di quella maschile, che a sua volta sono le più alte di qualsiasi evento, eppure le offerte delle emittenti nei paesi europei Big 5 è da 20 a 100 volte inferiore a quella del Mondiale maschile.

Se i Mondiali di Qatar hanno portato offerte da 200 milioni, quelle per la rassegna iridata in Australia e Nuova Zelanda non superano i 10 milioni. Per essere molto chiari, è nostro obbligo morale e legale non svendere la Coppa del Mondo femminile. Pertanto, se le offerte continuano a non essere eque, nei confronti delle donne e del calcio femminile, saremo costretti a non trasmetterla nei paesi europei Big 5. Chiedo, quindi, a tutti i giocatori (donne e uomini), tifosi, funzionari di calcio, presidenti, primi ministri, politici e giornalisti di tutto il mondo di unirsi a noi e sostenere questo appello per un’equa remunerazione del calcio femminile. Le donne lo meritano”.

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