Italia Femminile, Carolina Morace: "Soncin ha dato un'identità precisa alla squadra"

Carolina Morace, ex CT della Nazionale femminile e storica bandiera del calcio italiano, è stata intervistata da Tuttosport nel giorno in cui l'Italia sfiderà l'Inghilterra nella semifinale dell'Europeo Femminile
"Ho visto una squadra cresciuta tanto dal punto di vista fisico e mentale. Le ragazze scendono in campo con l’atteggiamento giusto, mandando sempre un messaggio chiaro alle avversarie: “Non ho paura, sono forte anche io”"
Che meriti riconosce al CT Soncin?
"Ha dato un’identità precisa alla squadra. Il pressing ultra offensivo è il suo marchio: l’Italia cerca di recuperare palla il più avanti possibile e di verticalizzare con grande decisione".
Da attaccante ad attaccante, cos’ha di speciale Cristiana Girelli?
"È maturata tanto. Oggi sa interpretare meglio le situazioni in campo, segue l’azione con intelligenza e i due gol segnati alla Norvegia ne sono la dimostrazione".
C’è qualche altra Azzurra che l’ha colpita particolarmente?
"Nell’Italia non c’è una fuoriclasse alla Bonmatí, per intenderci, ma il collettivo fa la differenza. In ogni reparto ci sono individualità valide, ma ciò che spicca è la capacità del gruppo di leggere le partite, di lavorare con la stessa intensità. È un tratto tipico della nostra cultura calcistica: queste ragazze il calcio lo amano, lo giocano, lo guardano e lo studiano".
Oltre alla forza tecnica, cos’altro rende l’Inghilterra un avversario così temibile?
"La forza del progetto. La squadra di Wiegman è il frutto di investimenti strutturati e di una filiera che parte dalle giovanili. Il campionato inglese, la Women’s Super League, è tra i più competitivi d’Europa. E parliamo di un movimento con 176.000 tesserate: è un’enorme base su cui costruire".
