Italia femminile, Girelli: "Siamo meno ciniche del solito, possiamo fare di più"

Cristiana Girelli, attaccante dell'Italia femminile, è stata intervistata da La Gazzetta dello Sport:
È vero che avete ancora il destino nelle vostre mani, ma avrà vissuto una notte piena di dubbi…
"No, non ho avuto dubbi, ma un po’ di amarezza sì. Avremmo voluto affrontare la partita con la Spagna a punteggio pieno. Questo però è un girone equilibrato, più difficile di quello che avevamo affrontato in Inghilterra. L’unico dubbio che mi sono posta dopo la partita è stato: in questo momento, vorrei essere una giocatrice del Portogallo o dell’Italia? La risposta può immaginarla. Sapevamo che il Portogallo è forte: bisognava essere lucide come lo siamo state contro il Belgio".
Problemi in attacco?
"Siamo meno ciniche del solito. Ma contro il Portogallo, senza la pressione dell’esordio, siamo partite meglio. È vero però: due partite, due gol, con tutto quello che creiamo… Non si può negare che si possa fare di più".
Il presidente Gravina le ha fatto un complimento: ha detto che lei è un esempio di longevità e di attaccamento alla Nazionale.
"Lo ringrazio, i complimenti fanno sempre piacere. Ma non credo ci sia nemmeno bisogno di alimentare l’amore che provo per questa maglia: è frutto della passione che ho per il calcio e dei sacrifici fatti per essere qui, al massimo della forma. È anche il risultato della fiducia che mi sta dando l’allenatore e del clima che si respira in questo gruppo. Questa maglia, per me, è come una seconda pelle".
Quali sono stati i passi avanti più importanti dopo il disastro dell’Europeo e del Mondiale 2023?
"Notevoli ed evidenti. Sono cresciute consapevolezza e fiducia. Ci siamo guadagnate anche un certo rispetto da parte delle altre squadre, e siamo migliorate nel gioco e nell’intensità. L’appoggio della Federazione non è mai mancato e, quando si è deciso di cambiare guida tecnica, è stata fatta la scelta giusta. Soncin ci ha dato subito un’impronta. Nessuno si aspettava di vedere come ct un allenatore che non aveva mai lavorato nel calcio femminile, e invece hanno fatto un grandissimo lavoro. Speriamo di ripagare questa fiducia con grandi soddisfazioni".
L’idea di arrivare in semifinale è ancora viva?
"In realtà abbiamo sempre vissuto una partita alla volta. Certo, al calendario uno sguardo lo si dà… Ma la nostra priorità adesso è la Spagna. Prima di tutto, dobbiamo passare il turno".
