Un'Italia sulle spalle di Scamacca. L'esclusione non è più un tema, anche la pigrizia?

In una Nazionale senza stelle Gianluca Scamacca è colui che probabilmente determinerà le fortune dell'Italia in Germania. Sta vivendo il miglior momento della sua carriera, ha vinto l'Europa League chiudendo la stagione in uno stato di forma straripante. Soprattutto, dopo l'esclusione di marzo è stato protagonista di un'esplosione calcistica che da anni si intravedeva, ma che solo con Gasperini è diventata realtà.
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La gestione è di quelle delicate, le prime risposte sono state confortanti e non a caso Spalletti - tornando sul tema della 'pigrizia' - ieri ha rimodulato la sua versione: "Pigro l'avete definito voi.. E' tutto sotto controllo, tutto abbastanza normale".
Scamacca a Coverciano è sbarcato lunedì e l'impatto è stato di quelli positivi, diverso dall'ultima volta. Contro l'Under 20 ha mostrato la sua nuova versione e al netto di qualche rientro ciondolante ha confermato di essersi calato nella versione 2.0. Di sapere come determinare. Piedi da numero 10 in un giocatore da 195 centimetri, da qualche settimana finalmente anche i gol che ci si aspetta da un numero 9: è andato a segno dopo una manciata di secondi, poi sul 2-0 firmato Raspadori ha dato il là all'azione con una giocata raffinata.
Contro la Turchia s'è accomodato in tribuna solo perché aveva raggiunto Coverciano il giorno prima. Giocherà contro la Bosnia, l'ultimo test prima di volare in Germania per un Europeo in cui dovrà tirare fuori giocate e gol per trascinarci fuori da un girone durissimo e poi chissà dove. Perché lui più degli altri sarà il nostro ago della bilancia: Spalletti lo sa bene e per questo con Scamacca non vuole sbagliare nulla. Nella gestione tecnica, anche e soprattutto in quella mediatica.
