La cura Conference: la Fiorentina ritrova la vittoria ma soprattutto tre certezze da cui ripartire
La Conference come medicina. Dopo settimane di incertezze e risultati negativi, la Fiorentina ritrova respiro e fiducia. Il 3-0 a Vienna, contro un Rapid in piena crisi, vale più dei tre punti: regala a Pioli segnali chiari su cui ripartire. Al netto dell’avversario — comunque superiore al Sigma Olomouc, ma probabilmente ben diverso da ciò che c'è in Serie A — la Fiorentina può dirsi soddisfatta, perché, oltre alla vittoria ritrovata, si porta via dall'Austria più di una certezza.
Doppio play, la chiave giusta
La prima arriva sicuramente dal centrocampo: Nicolussi Caviglia e Fagioli insieme hanno dato equilibrio, geometrie e ritmo. Con loro la Fiorentina gira meglio, tiene il pallone e detta i tempi. Pioli lo ha capito e lo ha detto senza mezzi termini: “D’ora in avanti proseguiremo così”. Una mossa che cambia il volto della squadra, e che dà finalmente un senso alla manovra viola.
Attacco a due
La seconda indicazione riguarda il reparto offensivo. A Vienna si è vista la coppia Džeko–Piccoli, e la notizia è doppia: il bosniaco ha finalmente ritrovato il gol e Pioli ha ribadito la volontà di proseguire con due punte. “In questo momento dobbiamo giocare così, con due giocatori offensivi. Teniamo meglio il campo e difendiamo meglio, siamo anche più pericolosi" ha detto il tecnico che così vede una squadra più quadrata. Niente più esperimenti: l’equilibrio passa da qui, da una Fiorentina con due punte.
Gudmundsson, ingresso d'autore
Infine, un segnale incoraggiante che merita attenzione a sé: Albert Gudmundsson. Entrato nella ripresa, ha chiuso la partita al primo pallone buone arrivato sui suoi piedi. L’islandese dimostra di poter essere la carta in più, il jolly capace di cambiare ritmo e risultato. Pioli lo sa e ora spera che sia solo l’inizio. Vienna non è la svolta definitiva, ma è un punto di ripartenza. Adesso resta da capire se la “cura d’Europa” saprà funzionare anche in Serie A. Pioli sorride ma resta cauto: “Bene così, ma ora serve la stessa concentrazione in campionato”. Tradotto: la vera prova inizia adesso.






