Lucio voleva essere un duro e a Bodo lo diventerà
«Volevo essere un duro che non gli importa del futuro» e invece il duro dovrà cominciarlo a farlo per davvero il “Lucio” bianconero se vorrà dare una svolta ad una stagione ancora piatta della sua Juventus. Nessuno è fuori dal mondo, ma un po' di più chi continua ad arrampicarsi sui vetri scivolosi dei punti che mancano alla classifica per le responsabilità – gravi – delle direzioni arbitrali di Verona e Firenze. Lamentarsi riesce bene a tutte le squadre. Attenti però a non crearsi quegli alibi utili solo per nascondere le coscienze di una squadra, nessuno escluso, fragile e modesta. E Lucio se ne sta accorgendo dopo il terzo pareggio consecutivo e quell'unica impennata d'orgoglio valsa appena il successo di Cremona. In un campionato più incerto che bello è la resa ancora al di sotto delle aspettative a preoccupare. E le ultime dichiarazioni di Spalletti lo dimostrano nella sostanza, ma non ancora nei toni. «Siamo sotto livello – ha spiegato dopo il deludente pareggio di Firenze - o si cambia quel che si fa oppure il risultato sarà sempre lo stesso. Noi siamo quello che facciamo vedere». Ecco le “carote” pronte ad anticipare le prime “bastonate” se non arriverà una reazione dignitosa nelle prossime due partite.
Tempo – Ci vuole tempo, è vero. Ma forse se n'è perso già troppo e non è bastato neppure il cambio di allenatore. Non si tratta di essere pessimisti, ma realisti. Negli ultimi tre pareggi ci sono tutte le sfumature del bianco e del nero. Lo Sporting ha fatto leva sul palleggio, Toro e Fiorentina sull'orgoglio da mostrare almeno contro l'eterna rivale. E la Juve si è fatta semplicemente assorbire da quel poco che è riuscita a mostrare. Spalletti questo lo ha capito ribadendo che «non devono essere dall'esterno a chiedere di vincere, ma deve essere la squadra a convincersi di poterci riuscire». Fatto il collaudo di (quasi) tutta la rosa, ora tocca a lui alzare le pretese non solo con Gatti, Zhegrova, Adzic e quegli attaccanti di nome e non ancora di fatto.
Lucio – Toccherà a Lucio, domani, provare a scongelare la Juve oltre il Circolo Polare Artico. E se non ci riuscisse contro il Bodo, ecco allora che il problema diventerebbe serio. La speranza è l'ultima a morire e comunque potrebbe dare la giusta scossa comunque vada a finire l'avventura europea. Questa squadra, al pari del suo progetto societario, è meglio che si concentri su una cosa per volta. E il campionato, a questo punto, sembrerebbe il percorso più adatto per crescere al passo di un impegno a settimana” almeno da fine gennaio.








