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L'Emilia porta bene al Milan: 3-2 al Bologna, seconda vittoria consecutiva
Sei punti conquistati sulla Via Emilia rilanciano il Milan. Dopo la vittoria di Parma, i rossoneri passano anche al Dall'Ara di Bologna: Piatek sblocca dal dischetto, Theo Hernandez raddoppia e poi fa autogol, Bonaventura sigla il 3-1, prima dell'inutile rigore di Sansone nel finale. Partita molto divertente e avvincente, successo meritato per i rossoneri.
Nessuna rivoluzione - Pochissime sorprese alla lettura delle due formazioni. Mihajlovic sceglie Denswil per tappare il buco sulla corsia mancina e Schouten in mezzo al campo, preferendo Skov Olsen a Orsolini. Pioli conferma gli stessi 11 protagonisti dell'importantissimo successo di Parma: dal 1' ci sono Kessie, Piatek e Conti.
Fa tutto il Milan - Il Bologna approccia meglio la sfida e pressa molto alto, cercando di chiudere tutte le linee di passaggio. Dopo due disimpegni sbagliati in rapida successione da Donnarumma, però, i rossoneri si svegliano: Calhanoglu soffia palla a Tomiyasu, Piatek vince un rimpallo ed è bravissimo a mettersi davanti a Bani, che lo travolge e costringe Chiffi a decretare la massima punizione; il polacco ruba la battuta a Kessie e sblocca la partita al 15'. La squadra di Pioli controlla senza troppi problemi la timida reazione dei felsinei e prende fiducia con il passare dei minuti. Poco dopo la mezzora, un'azione insistita porta Suso a trovare lo spiraglio giusto per Theo Hernandez; il terzino controlla davanti a Skorupski e lo fredda da due passi. Il raddoppio tramortisce i rossoblù, che però tornano improvvisamente in partita al 40', grazie allo sfortunato autogol dell'ex Real Madrid.
Bonaventura ancora in gol - Chi si aspettava un Bologna galvanizzato e arrembante al rientro in campo viene subito deluso, perchè il Milan ritrova il doppio vantaggio in meno di sessanta secondi: Piatek, ispiratissimo, lavora un buon pallone sul fondo e lo gira al centro dell'area, dove Tomiyasu spazza sui piedi di Bonaventura, appostato al limite; il centrocampista controlla e con il sinistro a giro non lascia scampo al portiere polacco.
Illusione Sansone - Il terzo gol ospite ha un effetto soporifero sul match. Il Bologna prova ad accorciare di nuovo, ma si affida a iniziative lente e prevedibili o a conclusioni sbilenche dalla distanza. Mihajlovic inserisce Santander e Orsolini nel tentativo di riaprire i giochi e proprio l'ultimo entrato guadagna un rigore (tamponato da Theo), concesso da Chiffi con l'ausilio del VAR: Sansone, a sei minuti dalla fine, sceglie l'angolino sinistro, Donnarumma intuisce ma non ci arriva. Gli emiliani, però, non ne hanno più: il Milan spreca tante occasioni per il 4-2, ma alla fine torna a casa con altri tre punti.
Nessuna rivoluzione - Pochissime sorprese alla lettura delle due formazioni. Mihajlovic sceglie Denswil per tappare il buco sulla corsia mancina e Schouten in mezzo al campo, preferendo Skov Olsen a Orsolini. Pioli conferma gli stessi 11 protagonisti dell'importantissimo successo di Parma: dal 1' ci sono Kessie, Piatek e Conti.
Fa tutto il Milan - Il Bologna approccia meglio la sfida e pressa molto alto, cercando di chiudere tutte le linee di passaggio. Dopo due disimpegni sbagliati in rapida successione da Donnarumma, però, i rossoneri si svegliano: Calhanoglu soffia palla a Tomiyasu, Piatek vince un rimpallo ed è bravissimo a mettersi davanti a Bani, che lo travolge e costringe Chiffi a decretare la massima punizione; il polacco ruba la battuta a Kessie e sblocca la partita al 15'. La squadra di Pioli controlla senza troppi problemi la timida reazione dei felsinei e prende fiducia con il passare dei minuti. Poco dopo la mezzora, un'azione insistita porta Suso a trovare lo spiraglio giusto per Theo Hernandez; il terzino controlla davanti a Skorupski e lo fredda da due passi. Il raddoppio tramortisce i rossoblù, che però tornano improvvisamente in partita al 40', grazie allo sfortunato autogol dell'ex Real Madrid.
Bonaventura ancora in gol - Chi si aspettava un Bologna galvanizzato e arrembante al rientro in campo viene subito deluso, perchè il Milan ritrova il doppio vantaggio in meno di sessanta secondi: Piatek, ispiratissimo, lavora un buon pallone sul fondo e lo gira al centro dell'area, dove Tomiyasu spazza sui piedi di Bonaventura, appostato al limite; il centrocampista controlla e con il sinistro a giro non lascia scampo al portiere polacco.
Illusione Sansone - Il terzo gol ospite ha un effetto soporifero sul match. Il Bologna prova ad accorciare di nuovo, ma si affida a iniziative lente e prevedibili o a conclusioni sbilenche dalla distanza. Mihajlovic inserisce Santander e Orsolini nel tentativo di riaprire i giochi e proprio l'ultimo entrato guadagna un rigore (tamponato da Theo), concesso da Chiffi con l'ausilio del VAR: Sansone, a sei minuti dalla fine, sceglie l'angolino sinistro, Donnarumma intuisce ma non ci arriva. Gli emiliani, però, non ne hanno più: il Milan spreca tante occasioni per il 4-2, ma alla fine torna a casa con altri tre punti.
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