Stankovic a Il Secolo XIX: "Cerchiamo certezze. Sinisa mi ha lasciato un vuoto immenso"

"Ci serviva un break per riposare e mettere energia fresca. I calciatori hanno lavorato sodo. Sono stati onesti, principalmente verso se stessi. Poi anche verso di me e il mio staff. Hanno tenuto un comportamento da veri professionisti" così Dejan Stankovic che apre l'intervista a Il Secolo XIX analizzando l'esito del ritiro in Turchia con la sua Sampdoria. "Adesso inizia un nuovo mini-campionato per noi - continua il tecnico -, con una preparazione fatta bene in Turchia. Io darò una mano a tutti, ma le conferme le aspetto sul campo". Le certezze, invece, devono arrivare anche dalla società che con Stankovic sta lavorando per rinforzare la squadra con i pochi strumenti a disposizione: "Di sicuro qualcuno arriverà anche in base a come vogliamo giocare - ha fatto sapere l'allenatore -. Quanti saranno uno, due o tre... non lo so.

So che non possiamo comprare nessuno, ma solo degli scambi". Quellà che verrà sarà una seconda parte di campionato che metterà a dure prova la Sampdoria, nella quale "Abbiamo il dovere di difendere orgoglio, dignità, società, maglia, storia, tifosi, il tuo compagno. Si può perdere ma c'è modo e modo. Dobbiamo sapere soffrire di più, non mollare alla prima difficoltà". Nell'attesa del ritorno in campo, quindi, i blucerchiati lavorano agli ordini di mister Stankovic che prima di concludere la chiacchierata ricorda un amico: "La morte di Sinisa mi ha tolto tutte la parole. Sento dentro un immenso vuoto che non ho mai conosciuto prima. Sono ancora giovane e per fortuna ho ancora tutti i miei cari. Tutto quello che avevo è andato via con lui. Mi rimane la memoria e il grande orgoglio di avere fatto parte della sua vita".